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CREMONA

Ladro seriale di biciclette, condannato a 2 anni di reclusione  e 618 euro di multa

Il 59enne è già a San Vittore da settembre del 2022 dove sta scontando una precedente condanna del 2016

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

24 Aprile 2023 - 15:03

Ladro seriale di biciclette,  condannato a 2 anni di reclusione  e 618 euro di multa

CREMONA - La sua specialità: rubare biciclette per farsi un giro e poi abbandonarle qua e là.  Alle 5 del mattino del 19 febbraio 2019, martedì, ne portò via tre dal cortile del condominio in via Cazzaniga, civico 2.

Calabrese di Crotone,  da più di 40 anni residente a Cremona, Antonio Galdini, ladro di biciclette seriale, i  suoi  59 anni li ha festeggiati il 10 aprile scorso nel carcere di San Vittore. E’ lì da settembre del 2022 dove sta scontando una precedente condanna del 2016, divenuta definitiva lo scorso settembre. Per il furto delle tre biciclette nel cortile di via Cazzaniga, oggi gli  sono stati inflitti 2 anni di reclusione  e 618 euro di multa.  Il pm ne aveva chiesti 3 (e 600 euro di multa), ma il giudice gli ha concesso le attenuanti generiche prevalenti sulla recidiva contestata e ha escluso l’altra aggravante. Gli è stata revocata la sospensione condizionale della pena (sentenza del giugno del 2016).

«Io non mi faccio tre anni di carcere, sono malato», ha  commentato, indicandosi un piede, Galdini in attesa della sentenza con il pm che lo rassicurava: «Stia tranquillo, ci sono le misure alternative. E poi vediamo cosa decide il giudice».

La penultima condanna è del 22 settembre scorso: 7 mesi e 180 euro di multa per  aver rubato la bicicletta a un carabiniere nel cortile della sede del Nas, in via Carnevali, il  12 febbraio 2018.  «Quella mattina, il carabiniere si recò in ufficio, lasciò  la bici sotto il portico, la chiuse con la catena e si recò al lavoro. Alle  17, «quando sono tornato a riprenderla, non c’era più». La mattina successiva furono acquisite le registrazioni della telecamera puntata sull’ingresso. «Abbiamo visto un uomo che entrava con una bici, usciva con la mia, allontanandosi». Le immagini furono mostrate ai colleghi «territoriali dell’Arma», che riconobbero il «noto» Gandini. L’indomani, la bicicletta  fu restituita al carabiniere.

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