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OCCUPAZIONE E IMPRESE

Lavoro, in provincia di Cremona servono duemila addetti

Entro giugno le richieste delle aziende arriveranno a 6.580. La maggioranza nel settore servizi. Fra le figure più ricercate ci sono gli operai specializzati e i conduttori di impianti e di macchine

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

15 Aprile 2023 - 05:00

Lavoro

CREMONA - La nostra provincia è alla ricerca di più di duemila addetti al mese, di cui il 63,4% nel settore dei servizi. I dati sono frutto delle rilevazioni del sistema informativo Excelsior, realizzate da Unioncamere in accordo con l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro: un’indagine fondamentale per seguire le dinamiche quali e quantitative della domanda di lavoro, che in media è cresciuta del 20,6% rispetto ad un anno fa. Entro la fine del mese, infatti, in Italia potrebbero concretizzarsi 443.300 ingressi professionali, vale a dire nuovi contratti, e il settore con il maggiore fabbisogno è proprio quello dei servizi con 337.990 lavoratori stimati. La Lombardia fa naturalmente da traino, con 78.190 addetti richiesti.


La stima sugli ingressi lavorativi deriva da un questionario, incentrato anche sui profili professionali e sui livelli di istruzione di cui necessitano le imprese, che viene somministrato mensilmente a 115mila aziende dei diversi settori. Ne esce, dunque, un quadro abbastanza preciso sulla domanda di lavoro. A Cremona entro fine mese viene stimato l’ingresso di 2.030 figure, ovvero 67 al giorno, in lieve flessione rispetto al mese di marzo quando gli addetti richiesti risultavano 2.130. Molto significativa anche la previsione relativa ai prossimi tre mesi, perché i numeri risultano più che triplicati: secondo Unioncamere nella nostra provincia entro fine giugno saranno richiesti (e quindi potenzialmente assunti) 6.580 addetti.

Per quanto riguarda la tipologia di richieste professionali espressa dal territorio, in testa ci sono operai specializzati, conduttori di impianti e macchine: circa il 35% degli addetti ricercati, vale a dire 710 in valore assoluto. Seguono gli impiegati nelle professioni commerciali e nei servizi (circa 650 addetti richiesti in provincia), dirigenti e tecnici specializzati (circa 393 figure) e infine quelle che vengono definite ‘professioni non qualificate’ (274 addetti). Analizzando solo la tipologia settoriale, prevalgono appunto le richieste del settore servizi (63,4%) rispetto a quelle provenienti dal mondo dell’industria (36,6%). Da sottolineare che circa il 30% dei nuovi ingressi stimati riguarderebbe giovani, spesso alla prima esperienza professionale. Complessivamente a Cremona il tasso di entrata, ovvero l’incidenza dei nuovi ingressi stimati ogni 100 lavoratori dipendenti, è 2,6. Leggermente al di sotto della media regionale che è 2,7.


L’indagine di Unioncamere si è concentrata anche sulle figure professionali con la quota più alta di difficoltà di reperimento. Spiccano i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale con un 47% di mancanza di candidati o offerta; i tecnici della salute con un 46% di mancanza di candidati; fabbri ferrai e costruttori di utensili con un 55% di mancanza di offerta. In generale però la difficoltà di reperimento è in calo rispetto al mese scorso: se a marzo il 47,4% delle richieste professionali rischiava di restare inevaso, in aprile si stima un deficit del 45,2%.

Le dieci province italiane con le maggiori entrate professionali previste in aprile sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Brescia, Venezia, Bari, Firenze, Salerno e Verona. Quelle con la percentuale maggiore di ingressi giovanili nel mondo del lavoro sono invece Rieti, Asti, Trieste, Imperia, Cuneo, Lodi, Brindisi, Roma, Milano e Pesaro-Urbino. A livello nazionale le maggiori opportunità di lavoro del mese sono offerte dal comparto dei servizi turistici, con 108mila lavoratori ricercati in concomitanza con le festività pasquali. E a livello territoriale si osserva una più elevata crescita delle assunzioni per il Sud e le isole (+36mila nel mese di aprile) soprattutto inCampania e Sicilia.

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