L'ANALISI
06 Aprile 2023 - 17:58
CREMA - Le sedi di via Ginnasio e dell’ex Folcioni delle scuole medie Vailati, facenti capo all’istituto comprensivo Crema Uno, hanno ospitato la festa multiculturale In dialogo per la pace, organizzata dalla scuola insieme all’Ufficio Migrantes, agli assessorati comunali all’Istruzione e al Welfare e alla Consulta interculturale.
L’obiettivo era quello di promuovere la pace e il dialogo tra le diverse professioni religiose. Ogni aula è stata allestita per ospitare una delle religioni presenti, con i propri simboli, abiti tradizionali e oggetti liturgici. L’evento ha suscitato molto interesse e ha attirato oltre 300 persone che, suddivise in sette gruppi guidati dai docenti e dagli studenti della scuola cittadina, hanno seguito il percorso multiculturale appositamente preparato.
A raccontare la loro storia sono stati i rappresentanti dell’Induismo, dell’Islam, del Buddhismo, del Sikhismo, della Chiesa cristiano-cattolica, greco-cattolica, ortodossa, evangelica.
Il coro multietnico ha invece rallegrato e reso più festosa l’atmosfera dell’iniziativa, con la proposta di canti tradizionali. A dare il benvenuto agli ospiti nella sala Costi dell’ex Folcioni sono stati il dirigente Attilio Maccoppi, la docente referente Emanuela Leva, il vescovo Daniele Gianotti, il direttore dell’Ufficio Migrantes Enrico Fantoni, l’assessore Franco Bordo, il presidente della Consulta interculturale Ketan Tiwari e gli esponenti di ciascuna confessione.
Nei loro discorsi, tutti hanno espresso grande soddisfazione per l’iniziativa e hanno sottolineato «l’importanza di momenti come questi nella scuola, perché aiutano i ragazzi a ripudiare la violenza» e hanno auspicato «la ricerca faticosa ma essenziale del dialogo».
L’originale giornata ha proposto anche la mostra delle fotografie coi volti e le storie della consulta e i disegni e pensieri dei bambini delle scuole elementari e dell’infanzia di Santa Maria, Borgo San Pietro, San Bernardino e Castelnuovo e il gioco dell’oca-Laboratorio della pace, che ha aiutato a entrare nell’atmosfera di scambio culturale.
Dalle parole dei presenti è emersa la possibilità di essere in pace solo attraverso lo strumento del dialogo, che va insegnato ai bambini fin dalla tenera età. I bambini non hanno pregiudizi e accettano il loro compagno senza chiedersi quali siano le sua religione o i suoi usi e costumi. E' proprio nei primi anni di scuola che si può insegnare ad accettare la diversità come un arricchimento e non come una barriera. Gli insegnamenti del progetto diventeranno la quotidianità all’ic Crema Uno.
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