L'ANALISI
06 Aprile 2023 - 05:20
Il vescovo della diocesi di Crema monsignor Daniele Gianotti
La diocesi di Crema sta per celebrare la Pasqua, cuore della vita cristiana, e al
tempo stesso si prepara all’incontro con Papa Francesco, sabato 15 aprile 2023. Più
di duemila pellegrini cremaschi, rappresentanti di tutto il popolo di Dio che vive
nella nostra diocesi, si stringeranno intorno al Papa... con quale aspettativa?
All’apostolo Pietro, poco prima della passione, Gesù aveva preannunciato il rin-
negamento e, al tempo stesso, gli aveva fatto una promessa e affidato un incarico:
«Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta converti-
to, conferma i tuoi fratelli» (Luca 22,30). In che cosa ci aspettiamo di essere “con-
fermati”, nell’incontro con il Papa?
Secondo la tradizione cristiana più antica, Pietro è il primo testimone di Gesù ri-
sorto: «Cristo... è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e apparve a Cefa [cioè
Pietro] e quindi ai Dodici...» (1Corinzi 15,3-4).
Raccogliendosi intorno al successore di Pietro, nel clima della Pasqua, la Chiesa
di Crema si aspetta anzitutto di essere confermata nell’adesione al cuore della fede
cristiana: Gesù Cristo, il crocifisso, è risorto, e vive per sempre! In ogni Papa, Pietro
continua a proclamare la fede pasquale; con lui, anche la Chiesa cremasca non desi-
dera se non proclamare questa fede e radicarsi di nuovo in essa.
L’augurio pasquale resta sempre e solo questo: Il Signore Gesù è davvero risorto! A
partire di qui, tutto può cambiare: può rinascere una speranza che non sia solo per
questa vita, e che però, nell’incerta ricerca di un futuro vivibile, offra un buon
orientamento; ci si può aprire a una libertà che non sia solo difesa dei propri inte -
ressi, ma possibilità di cercare il bene di tutti e con tutti; si può agire per una pace
radicata nel perdono e nella riconciliazione (con Dio, e tra di noi), e che promuova
una vera fraternità; si può cercare di preoccuparsi, nell’amore sincero, per la vita
felice di tutti (e non solo per la nostra), a partire dalla consapevolezza dell’amore di
Dio, più forte del male e della morte...
In molti, posso testimoniarlo, lo Spirito di Gesù Cristo, morto e risorto, è all’o-
pera – il più delle volte con molta discrezione – con gesti quotidiani di risurrezione
e vita nuova: la Pasqua di Gesù Cristo, morto e risorto, non è un’utopia, né una
facile consolazione... Faccio a tutti l’augurio di celebrarla con gioia in questi giorni
santi, di scoprirla operante nella propria vita, e di diventarne segno e testimoni gli
uni per gli altri, in attesa di poter dire tutti insieme, guidati da papa Francesco:
Cristo, mia speranza, è risorto e vive!
Buona santa Pasqua.
✠ Daniele Gianotti
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