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IL NUOVO CONSULTORIO UCIPEM

Un 'ospedale da campo' per giovani e famiglie

Inaugurati dai vescovi Napolioni e Trevisi gli spazi ristrutturati in seminario

29 Marzo 2023 - 11:11

Un 'ospedale da campo' per giovani e famiglie

CREMONA - Nuovi spazi ristrutturati per il Consultorio Ucipem (Unione consultori prematrimoniali e matrimoniali) di via Milano, presso il Seminario. Sono stati inaugurati ieri pomeriggio alla presenza del vescovo Antonio Napolioni e del vescovo Enrico Trevisi, che gli organizzatori hanno inteso coinvolgere — anche per la sua vicinanza, da oltre vent’anni, all’attività del Consultorio e la sua attenzione alle problematiche familiari — prima del suo insediamento a Trieste. Il presidente del Consultorio, Mario Mantovani, ha illustrato il «continuo ripensamento» del servizio svolto (psicologico, familiare e sociale), alla base anche del rinnovamento logistico, riassumendolo sotto il titolo ‘Valori di fondo per una cultura di pace’.

«Si tratta – ha spiegato – di una esperienza di cui abbiamo bisogno sul piano personale, relazionale e socio-politico». Ricordando il collega psicologo Vittorio Cigoli, con il quale ha a lungo lavorato, ha ribadito la comune convinzione che «oggi la malattia più profonda è quella relazionale, a partire dalle famiglie». E ha declinato il percorso di risanamento e di riappacificazione in eliminazione del pregiudizio, integrazione del diverso e del lontano, accoglienza delle fragilità nella prossimità, rispetto della non adesione alle proprie convinzioni, rinuncia al possesso dell’altro e alla violenza sul corpo, e nel permettere il racconto del proprio vissuto quale momento di crescita e di interrelazione. Ha inoltre voluto condividere l’immagine religiosa della famiglia quale «zoccolo carnale dell’apertura alla trascendenza».

A sua volta il medico Maria Grazia Antonioli, dirigente del Consultorio, oltre a ripercorrerne brevemente la storia, ha fatto presente come le persone destinatarie della consulenza (spesso plurima, cioè affidata a esperti diversi) siano passate dalle 150-200 all’anno del 2001 alle oltre 2.000 di oggi. E se i valori sono rimasti gli stessi (centralità della persona, famiglia), sono cambiate le modalità: si è allargato l’approccio, l’attività non è più soltanto all’interno del Consultorio ma si è tradotta in incontri nelle scuole (circa 2.500 persone all’anno tra studenti e insegnanti), in collaborazioni con l’Azienda socio sanitaria territoriale e i suoi consultori, in progetti in rete con il territorio (istituzioni ed enti pubblici, terzo settore, Fondazioni Comunitaria e Cariplo). E se gli operatori erano inizialmente soltanto volontari, oggi il Consultorio può contare su 12 assunti, 25 collaboratori e una decina di volontari. Più di recente l’attività di consulenza si è rivolta anche ai bisogni crescenti degli anziani e delle persone che li assistono nelle famiglie. Tra le iniziative in atto, ha segnalato la proposta del laboratorio fotografico ‘Crescere: luce e ombra’, rivolta ai giovani dai 15 ai 25 anni, che si svolgerà a maggio.


Monsignor Napolioni si è rifatto, nel suo saluto, all’ispirazione dei Consultori cattolici (tre in diocesi tra Cremona, Viadana e Caravaggio) pionieri dell’immagine di Chiesa ‘ospedale da campo’ proposta da papa Francesco. Mentre monsignor Trevisi ha rilevato che «non soltanto la pandemia ha portato le persone ad isolarsi, ma è la stessa prospettiva culturale autoreferenziale del nostro tempo a sboccare talvolta in solitudine e patimenti». Così, i consultori sono un segno di presenza ecclesiale e civile perché le persone non vengano lasciate sole. Sono poi intervenute Rosita Viola e Barbara Manfredini, assessori comunali (presente anche il consigliere di minoranza Carlo Malvezzi), per portare il saluto e la volontà di collaborazione della giunta; Liliana Bissa, di Ats Val Padana (area famiglia), che ha insistito sul valore della prossimità; Paola Mosa, direttore socio-sanitario di Asst che, partendo dalla propria esperienza ha parlato del Consultorio come «strada del cuore, oltre che delle competenze». Poi la benedizione del vescovo Napolioni, che ha voluto indicare come patrono del Consultorio il Pio Pellicano, immagine di Cristo e degli uomini e delle donne che rinunciano a chiudersi in se stessi e si pongono al servizio della vita di tutti; infine il taglio del nastro e la visita ai nuovi locali, al primo piano dell’edificio.

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