L'ANALISI
23 Marzo 2023 - 05:25
CREMA - «Venerdì abbiamo ricevuto una mail certificata dagli uffici dell’amministrazione provinciale che diceva che erano state eseguite le verifiche ai canestri della palestra di via Dogali e che tutto era perfettamente regolare. Domenica si è spezzata la vite senza fine, che regolava l’altezza, e per poco non è avvenuta una tragedia». Ad affermarlo è Luca Piacentini, presidente della Pallacanestro Crema. «Già da tempo avevamo segnalato che la vite non reggeva e che i canestri scivolavano verso il basso in occasione delle gare, ma le nostre segnalazioni sono sempre cadute nel vuoto».
Piacentini sottolinea le difficoltà a interloquire con la Provincia: «Il 15 dicembre ho chiesto di incontrare il presidente Mirko Signoroni e solo il 3 febbraio ho potuto avere un colloquio con il dirigente Giulio Biroli, responsabile del Settore Infrastrutture della Provincia, al quale ho segnalato il grave stato di abbandono della palestra di via Dogali. Mi aveva rassicurato che sarebbero stati fatti gli interventi più urgenti, come infiltrazioni dal tetto, finestra pericolante e docce fuori uso».
Un mese dopo, visto che nulla si era mosso, la Pallacanestro Crema è tornata a bussare: «Ci hanno detto di aver svolto la manutenzione al tetto. Cosa che verificheremo appena pioverà. Il nostro general manager, Massimiliano Sacchelli, in qualità di membro della commissione comunale sport, ha indirizzato alla Provincia una puntuale segnalazione circa le situazioni da sanare: illuminazione insufficiente e ad alto consumo energetico, campo da gioco ammalorato e già oggetto di sanzioni da parte della Federazione Pallacanestro, finestra pericolante, canestri non fissati in modo sicuro, docce non funzionanti, servizi igienici inutilizzabili, livello igenico e di pulizia ai limiti della praticabilità, lance antincendio danneggiate e non funzionanti, mancanza di maniglioni antipanico e armadietti divelti».
La risposta dell’ente provinciale stavolta non è mancata, ma è stata tutt’altro che soddisfacente. «Ci è stato detto – prosegue Piacentini - che non c’erano fondi sufficienti per le manutenzioni. In particolare, una delle risposte più curiose ha riguardato il campo da gioco. Il funzionario ha infatti detto che ai fini dell’attività didattica curricolare la presenza di una nuova segnatura del campo da gioco non era necessaria». Dimenticando che la Pallacanestro Crema non è una scuola, ma una società sportiva.
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