L'ANALISI
CREMONA
21 Marzo 2023 - 18:50
Lady Miranda, a fianco il palazzo dove è avvenuta l'aggressione
CREMONA - «Benvenuto a tutti, lady Miranda thai trans appena arrivata in Tour 16-30 maggio 2022. Sexy nuova bomba orientale arrivata in città». All’anagrafe Kittisak, maschio, unico figlio nato 31 anni fa da genitori di Bangkok, in Thailandia, nome d’arte lady Miranda, massaggiatrice-escort che a maggio del 2022 era in «tour» a Cremona. Si prese in affitto un appartamento in un palazzone in via Panfilo Nuvolone, quartiere Cambonino.
Si fece pubblicità sul sito bakekaincontri: la foto di lei in versione «sadomaso», il numero del telefonino. Alta, slanciata, capelli lunghi. «Mica male», pensò Gerry, 33 anni, sposato e padre di due bambini, una pizzeria avviata in un paese del Cremonese. Il 23 maggio, le telefonò e fissò un appuntamento per un «massaggio»: 50 euro. Ma nell’annuncio gli sfuggì un particolare: «Trans». E quando se ne accorse, fece marcia indietro. Ma Lady Miranda non la prese bene. Cominciò a tartassarlo di messaggi. Voleva essere pagata per il tempo perso. Dal profilo WhatsApp estrapolò la foto di Gerry con moglie e figli. E cominciò a ricattarlo.
Vittima di un pestaggio e di rapina, lady Miranda ora rischia di essere indagata per tentata estorsione, inguaiata dalle chat che ha conservato nel suo smartphone, lette oggi nell’aula di giustizia. È il colpo di scena arrivato al processo a carico di Gerry e dell’amico Mario, casa a Sassuolo, venditore di auto. Dalla fine di maggio del 2022, i due si sono fatti tre mesi di carcere, quindi gli arresti domiciliari (lo sono tuttora), accusati di aver aggredito lady Miranda in casa e di essere scappati con tre telefonini, un computer, una webcam e 500 euro in contanti. Testimone del pm Andrea Figoni, la escort ha spiegato di essere arrivata a Cremona «per lavoro: massaggi in un appartamento privato», anche se il diploma da massaggiatrice non lo ha mai preso. Massaggi e «su richiesta di alcuni clienti, anche sesso».
Il 23 maggio era un lunedì. «Ho chiamato la polizia dopo essere stata picchiata e derubata. Avevo ricevuto un messaggio, perché volevano un appuntamento per un massaggio. Credevo che stessero mentendo, perché dopo 15 minuti non si era presentato nessuno. Li ho chiamati io. Ho capito che non sarebbero arrivati e ho mandato un messaggio con parole forti: ero arrabbiata». Gerry e Mario se li trovò sul pianerottolo. «Ho aperto la porta. Il primo (Mario, ndr) mi ha messo subito le mani al collo, mi ha appoggiato un coltello al fianco e mi ha dato uno schiaffo. Il secondo è andato a prendere subito il mio telefono. Lo stava facendo squillare per capire dove fosse, era sul tavolo dietro di me. Sono scappati con i telefonini, la web cam, il pc e i 500 euro che erano vicini al computer in cucina. Hanno tentato di picchiarmi tanto sia in faccia sia sul corpo. È stato tutto molto veloce».
I due hanno inforcato l’ ascensore. Lei, cacciavite in mano «per proteggermi», le scale. «Li ho ritrovati al piano terra ha continuato la escort, ma si sono separati. Ho inseguito quello più piccolo (Gerry, ndr) per per riavere le mie cose. Fortunatamente, uno dei telefonini è caduto e ho chiamato la polizia». Sin qua, il racconto è andato via liscio. Ma quando è toccato all’avvocato Luca Curatti, difensore degli albanesi, contro esaminare Miranda, l’ha incalzata, l’ha messa alle strette, facendo emergere l’altra faccia della medaglia: il ricatto che Gerry avrebbe subito dalla trans. La prova? Il botta e risposta social: le chat lette in aula.
Lei: «Sei str..., bugiardo. Non serio venire». Lui: «Ti chiedo scusa». Lei: « Paga 50 euro. Tuoi amici, tua famiglia vedere. Io non stupida». Lui: «Mi stai minacciando?». Lei: «Ho la prova dell’appuntament». Lui: «È stato uno sbaglio chiamarti, non ho letto bene l’annuncio, ma non mi minacciare. Ti ho chiesto scusa». Se il piazzaiolo non avesse pagato i 50 euro, la moglie avrebbe scoperto il suo «peccato». Il pm ha bloccato lady Miranda, perché «si sono manifestati elementi ritenuti indiziari di un reato connesso»: tentata estorsione. In aula, dovrà tornare il prossimo 4 aprile: sarà sentita con l’assistenza di un legale. Gli imputati rilasceranno dichiarazioni spontanee: diranno di non aver mai alzato le mani sulla escort e di non averle portato via nulla.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris