L'ANALISI
21 Marzo 2023 - 10:52
CREMONA - «Quando è esploso il caso Area Donna, è stata mobilitazione generale. Poi, il silenzio: quella che sembrava una causa di tutti è diventata la battaglia di qualcun altro». Sono parole che grondano amarezza quelle di Cristina Marenzi, referente del comitato che si batte per il ripristino del reparto ospedaliero che riuniva i servizi di prevenzione, diagnosi e cura della patologia mammaria e ginecologica.
Pochi giorni fa — insieme alle altre coordinatrici di ‘Rivogliamo Area Donna’ Paola Tacchini, Giovanna Bonetti e Roberta Mozzi — ha incontrato in via ufficiale l’assessore alle Politiche Sociali e della Fragilità, Rosita Viola, e il portavoce del sindaco, Rosolino Azzali.
«Dopo un lungo confronto — spiega — ci siamo lasciati con la promessa di convocare un tavolo tematico ogni tre mesi. Un piccolo incoraggiamento che, tuttavia, lascia irrisolte tutte le questioni aperte». Perché Marenzi, le pazienti con carcinoma mammario e i sostenitori del comitato vogliono risposte precise e, soprattutto, in tempi rapidi: «Perché è stata smantellata l’Area Donna? E perché non è possibile fare retromarcia? Questi sono gli interrogativi che ci agitano — dice Marenzi —. Per me è impensabile arrendersi, io andrei in piazza tutti i giorni per far valere le nostre ragioni, quelle di noi donne cremonesi. Avevamo a disposizione uno spazio su misura: intimo e femminile, accogliente e rassicurante. Ora siamo state assorbite dall’Oncologia. E ci fa schifo leggere quel cartello affisso sul vetro che recita ‘Cancer center’, come fossimo in un supermercato».
Marenzi, quindi, racconta: «All’assessore e al portavoce di Gianluca Galimberti abbiamo portato la testimonianza del dolore e della fatica di tantissime cittadine cremonesi e non solo. E abbiamo mostrato le fotografie scattate all’ospedale».
Quelle delle poltrone consunte e malferme della sala infusione dove le pazienti sono state trasferite un anno fa e anche quelle del centro di ricerca e sperimentazione che ha il preso il posto di Area Donna: «Quasi sempre vuoto — denuncia Marenzi —. Avremmo un’idea precisa su una possibile ricollocazione, all’interno dell’ospedale, ma nessuno ci prende in considerazione. E non riusciamo proprio a capire per quale ragione. Siamo riuscite a ottenere solo un incontro informale con l’Ufficio Comunicazione del Maggiore, nient’altro».
La referente del comitato ha però pensieri dolcissimi per chi continua a seguire le pazienti con professionalità, passione e tenerezza: «Le oncologhe Carla Strina e Emanuela Milani sono preparatissime e il direttore Daniele Generali è il nostro angelo. E poi le infermiere: le ringraziamo dalla prima all’ultima, sono semplicemente eccezionali».
Intanto, la battaglia prosegue: «A Cremona una donna su otto si ammala di cancro a seno — dice Marenzi —. Siamo in testa a tutte le classifiche dell’orrore. Per favore: restituiteci Area Donna».
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