L'ANALISI
13 Marzo 2023 - 10:08
Folla sul lungo Po
CREMONA - La domenica dolce, primaverile per temperature e clima (anche se un calendario messo ormai fuori gioco dal riscaldamento globale continua a raccontare un’altra storia) spalanca le porte al pieno di turisti nelle mete più conosciute e gettonate del centro storico, e di appassionati sul lungo Po, tra le aree verdi e il percorso antistante le società canottieri.
Prove generali per le vacanze pasquali riuscite alla perfezione anche a Cremona, dove la giornata di ieri è stata da molti dedicata alle attività all’aperto, a godersi, in pieno relax la città o a qualche rapida escursione fuori porta. Una boccata d’ossigeno anche per le strutture alberghiere, ricettive e della ristorazione, pronte ad una stagione che - a livello nazionale - promette di superare ogni record e di riportare sulla strada giusta un comparto da sempre trainante per l’economia nazionale, ma a lungo semi paralizzato dalla pandemia e, in qualche caso, anche da eventi climatici avversi.
Dunque, davvero ottime notizie da questi versanti; anche se il rovescio della medaglia è di quelli che non autorizzano sonni e sogni tranquilli per nessuno. Perché il rovescio della medaglia porta con sé le immagini desolanti e sconsolate di una siccità già ora strutturalmente al di sopra dei livelli di guardia. E che dunque dalla tarda primavera in avanti potrebbe causare conseguenze letteralmente devastanti per l’agricoltura, la zootecnia e la ‘tenuta’ ambientale; ammesso che non si debba addirittura ricorrere ad interventi di razionamento nelle forniture idropotabili ad uso umano. Di certo, non piove seriamente da settimane, ed è molto probabile che la situazione rimanga invariata ancora per lungo tempo. L’ultimo bollettino emesso dall’Aipo ha certificato un livello del Po all’idrometro di Cremona pari a 7 metri e 35 centimetri sotto lo zero idrometrico. Una sorta di impietosa radiografia della siccità, giunta ormai a livelli disastrosi e difficilmente immaginabili nelle sue probabili e successive degenerazioni.
Nei giorni scorsi, sia il Governo che la Regione hanno provato ad accelerare il passo: un decreto governativo ad hoc è atteso per giovedì 16, mentre il Pirellone insiste sul gioco di squadra con i gestori dei bacini (inclusi gli idroelettrici) per mantenere ‘stoccata’ quanta più acqua possibile in vista della stagione irrigua; cercando quindi di salvare raccolti e allevamenti, o quantomeno di contenere i danni rispetto a quelli - pesantissimi - che erano stati registrati nella primavera estate del 2022. Ma se l’andamento meteoclimatico non farà almeno qualche ‘concessione’, molti fra i provvedimenti ipotizzati rischiano, purtroppo, di rivelarsi del tutto insufficienti.
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