L'ANALISI
05 Marzo 2023 - 18:15
Un autobus che fatica a svoltare all'incrocio con via San Rocco
CREMONA - Niente panchine e niente strisce pedonali; non ci sono i marciapiedi, le pensiline del bus, i cestini; mancano giardini e parcheggi ed è forse l’unica zona della città dove non esiste un bar o un oratorio o un altro luogo di aggregazione: il Battaglione è stufo di essere la Cenerentola del Comitato di quartiere che lo vede unito a Bagnara e Gerre Borghi. «Chiederò formalmente di staccarci e di formare un comitato a sé stante».
A interpretare il malcontento dei residenti di questa periferia chiusa fra via Giuseppina, la bassa per Casalmaggiore e l’autostrada è Alessandra Raggi, 52enne consulente di marketing residente da 20 anni al Battaglione ed ex componente del direttivo del Comitato di quartiere 15 eletto a maggio e già decaduto per le dimissioni di presidente e componenti. Ora, fino al 5 aprile, è in corso la raccolta delle candidature per arrivare ad eleggere un nuovo Cdq, insieme al 7, (Maristella), 10 (Po) e 3 (Cavatigozzi), anche questi decaduti per abbandono . «Io — spiega Raggi — non mi sono dimessa e mi sono già candidata per dare una mano al quartiere».
In effetti, in questa zona di villette curate nel verde, l’abbandono è più di una sensazione: via Battaglione non è usata solo dai residenti, ma è una strada trafficata e di passaggio. Eppure, né sulla via né in alcuna altra delle strade del rione esiste un solo attraversamento pedonale. Su via Battaglione il cartello del limite dei 30 all’ora è un pio suggerimento e mancano rallentatori che sembrerebbero necessari, dal momento che la strada è quasi totalmente priva di marciapiedi.
«Le mamme con i passeggini — spiega Raggi — camminano sulla strada. Peraltro non c’è nemmeno un giardinetto dove possono andare con i bambini. I pochi marciapiedi sono stati realizzati dai residenti davanti alle abitazioni ristrutturate. Solo dopo il mio intervento hanno messo gli specchi agli incroci e quello con via San Rocco è molto pericoloso. Gli autobus fanno fatica a svoltare, sfiorando la casa d’angolo. Sarebbe bene che qui facessero servizio mezzi più piccoli, invece girano i bus più grandi. E quando passano i mezzi pesanti, qui trema tutto». Non c’è una panchina in tutta la zona, manca perfino alla fermata dell’autobus, dove non è stata tracciata nemmeno la segnaletica orizzontale che indica la sosta del mezzo. E non c’è nemmeno una pensilina: «Si immagini quando piove che comodità».
Manca anche un semplice cestino. Non c’è un bar, un negozio e manca anche l’oratorio da quando San Sigismondo è diventato un convento di clausura. Niente oratorio e niente parroco. «Perfino la raccolta di vetro e plastica da noi passa ogni 15 giorni invece che settimanalmente. Sono 20 anni — aggiunge Raggi — che siamo abbandonati. Quando il Comune decide di stanziare fondi, vanno sempre a Bagnara, dove i parchi e i giardini ci sono, dove hanno un centro di aggregazione, panchine e parcheggi che restano mezzi vuoti mentre qui da noi non ce n’è nemmeno uno».
L’ultima goccia è stata la promessa di interventi per la sicurezza stradale a Bagnara in seguito ad una interrogazione del consigliere Saverio Simi (Fi): «Giusto battersi per la sicurezza, ma noi che viviamo qui cosa dobbiamo fare? Chiederò formalmente al Comune che il Battaglione faccia quartiere per conto suo e sto considerando l’ipotesi di una raccolta firme a sostegno della proposta».
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