L'ANALISI
22 Febbraio 2023 - 05:00
CREMONA - L’impiego nella Pubblica Amministrazione da sempre porta con sé un’aura di sicurezza, di stabilità, tanto addirittura da essere spesso esposto ad ironia e pregiudizio. Un posto di lavoro solido, in un ambito storicamente attrattivo e che nutre grandi ambizioni in prospettiva, con l’obiettivo di un milione di posti di lavoro entro il 2030. Un settore che tuttavia pare non possedere più il fascino di un tempo, quantomeno al Nord. E Cremona si trova perfettamente in questo scenario.
Sono infatti impressionanti i dati forniti da Formez PA relativi ai bandi di concorso pubblicati dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2022: due candidati su tre risiedono nel Mezzogiorno, mentre il 24% abita nelle regioni del Centro e soltanto il 7,8% nel Nord. Numeri che delineano una situazione di emergenza, soprattutto se si pensa che le posizioni aperte nella parte settentrionale del Paese rappresentano poco meno della metà di quelle totali.
Le ragioni di questo netto gap sono molteplici ma a farla da padrone, secondo il presidente di FormezPA, Alberto Bonisoli, è l’aspetto informativo, deficitario al Nord: «Credo che la maggiore ricettività del Mezzogiorno ai bandi di concorso si spieghi con una maggiore conoscenza delle opportunità che la pubblica amministrazione offre. Per quanto riguarda il Nord, sarebbe auspicabile una maggiore diffusione delle possibilità offerte anche dalle Università e dai canali di informazione».
Costituito nel 1963, Formez esercitava originariamente le proprie funzioni nell’ambito del sistema degli interventi straordinari per il Mezzogiorno. L’attività odierna è invece focalizzata sull’attuazione delle politiche di riforma e modernizzazione della PA e più in generale della strategia di promozione dell’innovazione e di rafforzamento della capacità amministrativa.
Necessità di una maggiore capillarità dell’informazione e riduzione della dispersione della stessa sono le criticità maggiori, insieme alla semplificazione della reperibilità e dell’accessibilità dell’offerta. Urgenze cui il Dipartimento della Funzione Pubblica ha risposto con il portale di reclutamento InPa, progetto che intende velocizzare, semplificare e digitalizzare i processi organizzativi delle procedure di reclutamento del personale nelle pubbliche amministrazioni, per ridurne i costi economici e sociali.
La riduzione dei candidati alle posizioni pubbliche non è però solo affare del Nord, anche a livello generale si registra disaffezione e a spiegarlo sono i numeri. Se si esclude il biennio 2019-20, periodo falsato dalla drastica riduzione dei concorsi obbligata dalla pandemia, si nota infatti che il rapporto fra candidati e posti banditi è sceso dai 71 del periodo compreso dal 2012 al 2018 ai 41 del biennio 2021/22. Anche in questo caso dati in discesa, solo in parte spiegati dalla questione demografica e che anche in questo caso gioverebbero di un’informazione qualitativamente migliore.
«La comprensione dell’importanza dei ruoli offerti e l’abbattimento del pregiudizio sono tra i nostri obiettivi principali – ha affermato il presidente di FormezPA Bonisoli – per trasmettere l’indispensabilità del settore pubblico e la volontà di serietà e trasparenza. Inoltre, troppo spesso questo settore è stato oggetto di sospetto a causa del possibile uso di raccomandazioni il cui impiego ora, grazie alla digitalizzazione della procedura di selezione, è impossibile».
Tra gennaio 2021 e giugno 2022 Formez PA ha acquisito oltre 2 milioni di candidature. In particolare, si contano 641 mila candidati ad almeno un concorso pubblico e 265 mila candidati a più concorsi (il 41,5% del totale dei candidati). Di questi ultimi, il 45% ha partecipato a due concorsi, il 32,7% a 3 o 4, il 23,4% a più di 5 procedure concorsuali. A chi giudica questo accavallarsi di candidature come una sorta di autoconcorrenza, il presidente Bonisoli risponde: «Le professionalità richieste in ambito pubblico sono numerose e credo che questo non possa che essere un bene, anche a livello di attrattività: i candidati hanno diverse opzioni a disposizione e soprattutto hanno libertà di operare la scelta che preferiscono».
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