Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO

Accusato di rapina ma è furto, e la querela è tardiva: assolto

In casa della vittima con il coltello. Fuggì con 1.000 euro e un giubbotto. Preso in Germania: libero

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

21 Febbraio 2023 - 19:55

Accusato di rapina ma è furto, e la querela è tardiva: assolto

Non è rapina, ma furto e poiché la querela della vittima è stata presentata «tardivamente», il Tribunale ha dichiarato il «non doversi procedere» nei confronti di Mihai Badeanu, romeno, 21 anni compiuti il 13 febbraio scorso, arrestato il 10 giugno del 2022 ad Essen, in Germania, dopo un anno e mezzo di latitanza, finito prima in carcere, poi ai domiciliari. Da oggi è libero Badenau, assolto anche da una seconda accusa: tentata rapina. Il pm aveva chiesto 4 anni e 6 mesi.

Il tribunale di Cremona


La sera del 9 novembre 2020, insieme al complice minorenne, Mihai si attaccò al citofono dell’abitazione di Marco, 25 anni, il quale aprì convinto che si trattasse di un amico. In casa con lui c’era Mattia. Che cosa accadde, lo raccontò ad aprile del 2021 in Questura, quando formalizzò la querela. «Sono sceso, ho aperto il portoncino. C’erano due tipi sconosciuti. ‘Chi siete?’ ‘Siamo stati mandati da una persona’. Uno dei due ha estratto un coltello, me lo ha puntato alla gola e mi ha costretto ad entrare in casa».

Il romeno e il complice rovistarono nei cassetti. Cercavano soldi. Arraffarono 1.000 euro all’interno di un mobile in sala, rubarono una Play station 4 tre, 3 joypad, un giubbotto di marca e lo zaino in cui infilarono la refurtiva. Uno dei ladri si rivolse anche a Mattia: pretendeva che gli consegnasse il telefonino, ma lui, seppur terrorizzato, diede uno spintone al malvivente e scappò. Non chiamò le forze dell’ordine «per timore di avere ritorsioni». Il minore scappò in bicicletta. Badenau costrinse il 25enne ad andare al bancomat e a prelevare 100 euro.

Il pm Alessio Dinoi

Marco raccontò che l’indomani i due si presentarono ancora sotto casa, lui non rispose e, stavolta, allertò le forze dell’ordine, ma la pattuglia non trovò nessuno. Marco non presentò denuncia neanche stavolta, benché spaventato. Raccontò che quei tizi si presentarono altre volte sotto casa e che «per timore» lui decise di vivere con le tapparelle abbassate e di non rispondere più al citofono. Raccontò che la sera del 28 marzo del 2021, i rapinatori tornarono alla carica. Marco chiese aiuto ad un vicino di casa dopo avergli raccontato quello che gli stava capitando da quattro mesi. Alla polizia, il vicino poi spiegò di aver già visto in altre occasioni un ragazzo suonare.

L'avvocato Marco Soldi

Quella sera si avvicinò al tizio che sostava davanti alla porta di ingresso. «Chi cerchi?». «Sto cercando Marco». Il tizio fuggì insieme ad altri che lo stavano aspettando su una Fiat Fiesta. L’auto, scoprirà la Squadra Mobile, era intestata ad un uomo con precedenti di polizia. Agli inquirenti, Marco disse anche che dopo la rapina, l’amico Mattia fece una ricerca su Instagram: individuò un profilo social. Nick name: ‘la-crimm 1’. Un tizio pubblicò una storia: indossava un giubbotto e mostrava la play station e un joypad. Era la refurtiva rubata a Cremona. La polizia risalì a Badenau nel frattempo sparito. Fu emesso un mandato di cattura internazionale. Il 10 giugno del 2022, la polizia tedesca lo prese ad Essen.


Furto, non rapina, perché «il nostro assistito era entrato nell’abitazione non con la violenza, ma con il consenso della vittima», ha spiegato l’avvocato Marco Soldi, difensore del romeno con l’avvocato Guido Priori. «La vittima vendeva ‘fumo’, in casa aveva una piantina di marijuana. Il nostro assistito e il minore entrarono per acquistare la droga, ci fu un litigio. Nella querela di marzo, la vittima aggiunse la storia dei 100 euro prelevati con violenza al bancomat, ma non è così». Ed è caduta l’accusa di tentata rapina a Mattia, «perché non ci fu né minaccia né violenza».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400