L'ANALISI
20 Febbraio 2023 - 16:54
CREMONA - Una tragedia avvenuta sui binari, che ha avuto pesantissime ripercussioni su tutto il traffico ferroviario del sud Lombardia, compresa la linea Mantova-Cremona-Milano, con i convogli della mattinata fermati in città o che hanno accumulato ritardi sino a due ore. Stamattina alle 7, cento metri dopo la stazione lodigiana di Secugnago, un intercity, che viaggiava da Piacenza verso il capoluogo regionale, ha investito un uomo, di cui non sono state diffuse le generalità. L’impatto ha dilaniato il corpo, ridotto a brandelli. Inutile il tentativo di frenata del macchinista, che ha notato la sagoma sul binario, grazie al fatto che a quell’ora fosse già giorno.
Immediato l’allarme, con l’intervento dei soccorritori del 118, dei vigili del fuoco di Lodi e della Polizia ferroviaria. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Ancora in corso le indagini sull’accaduto: non viene esclusa nessuna ipotesi, a cominciare dal gesto estremo. Per buona parte della mattinata la circolazione è rimasta fortemente rallentata con i treni in transito in senso alternato solo su uno dei due binari tra Codogno e Lodi, in modo da consentire le verifiche sull’accaduto da parte delle forze dell’ordine e il sopralluogo del magistrato.
Per cercare di ovviare ai pesantissimi disagi subiti dai pendolari è stato attivato un servizio di bus che hanno fatto la spola tra le stazioni di Lodi e Codogno. I viaggiatori cremonesi diretti a Milano sono stati invece costretti a utilizzare i convogli della linea che raggiunge Crema e Treviglio. In molti hanno dovuto rinunciare a recarsi al lavoro. C’è chi è tornato a casa, altri hanno cercato un trasporto alternativo, il che ha significato dover prendere l’auto. Dal comitato «InOrario», che rappresenta i viaggiatori cremonesi, oltre ad esprimere un sincero cordoglio per l’accaduto, viene sottolineata «la gestione farraginosa di tutta la situazione di emergenza che si è venuta a creare».
Una giornata da dimenticare che fa il paio con i disservizi che si susseguono da inizio anno. «In queste prime settimane del 2023 – chiarisce Matteo Casoni, portavoce del comitato – ci sono due treni nuovi che circolano e permettono quindi una minor incidenza dei guasti al materiale rotabile, anche se ne registriamo ancora diversi problemi, molti anche all’infrastruttura. Cose, se vogliamo, non sempre eclatanti, ma che continuative danno comunque una sensazione di insoddisfazione. I vecchi convogli, poi, ripropongono spesso l’annoso problema del riscaldamento, costringendoci a frequenti viaggi al freddo. Questo, più o meno, il quadro attuale. Qualche luce, ma molte ombre, situazione sotto controllo, ma sempre in emergenza».
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