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Lotta alla mafia: l'impegno civico in un docu-film di quattro universitari

‘Onorata Lombardia: la vera capitale dei mafiosi’ è il titolo dell'opera degli studenti dell'Università di Bergamo. Prossima proiezione: martedì 21 febbraio in Sala Quadri a Palazzo Comunale

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

19 Febbraio 2023 - 16:00

Lotta alla mafia: l'impegno civico in un docu-film di quattro universitari

CREMONA - L’impegno civile nella lotta alla mafia ha i volti - coraggiosi – di Antonella Dargenio, Alberto Tua, Simone Vavassori e Eduard Huiala. Sono quattro studenti dell’Università degli Studi di Bergamo che hanno progettato e realizzato «‘Onorata Lombardia: la vera capitale dei mafiosi’: potente docu-film che racconta la presenza e gli affari della criminalità organizzata nella ricca Lombardia attraverso le interviste ad esperti del calibro di Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e capo dell’Antimafia a Milano, Marcello Capodiferro, maggiore dell’Arma dei carabinieri, comandante del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Brescia, Luigi Cornacchia, docente di diritto penale all’Università di Bergamo, Sergio Cannavò, avvocato di Legambiente, Luca Bonzanni, giornalista e saggista e attivista di Libera, Gianni Barbacetto, scrittore e giornalista de Il Fatto Quotidiano, Francesco Breviario, presidente di Libera Bergamo.

Il docufilm è stato presentato venerdì sera al Teatro Monteverdi, iniziativa organizzata da Libera contro le mafie, il Comune (era presente l’assessore Rosita Viola) e Primavera degli studenti. Maurizio Mele del coordinamento provinciale di Libera contro le mafie:, ha spiegato la finalità: «Perché è importante insegnare nelle scuole e in Università la storia della mafia e dei movimenti antimafia nel nostro Paese? In primo luogo perché le nostre generazioni conoscano una realtà che impatta in modio significativo nel tessuto sociale, economico e culturale italiano; in secondo luogo per creare nei ragazzi e nelle ragazze quello spirito critico che spinge ad interrogarsi e a cercare la verità sotto l’apparente normalità quotidiana, spirito critico della ricerca spinge poi a fare, agire, prendere parte all’ampio e variegato movimento antimafia contemporaneo». Al Teatro Monteverdi erano presenti Antonella Dargenio e Alberto Tua, 21 anni entrambi, studenti alla facoltà di Giurisprudenza.

«Il documentario è nato dall’idea del nostro amico Simone. Gli era venuto in mente in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Ci ha chiesto se volessimo partecipare alla realizzazione. Gli abbiamo detto di sì perché siamo interessati a questi argomenti», ha spiegato Antonella.

Un anno di lavoro, cominciato il 5 febbraio del 2022 per raccontare «lo stato dell’arte». Un‘ora e sette minuti di pellicola con Alberto che la mattina si prepara, sale sulla bicicletta, decide di scoprire se e come le mafie si siano radicalizzate, trovando le risposte nei suoi interlocutori. «Il docufilm restituisce la fotografia molto accurata della presenza della mafia e dei settori in cui lavora». Settori strategici quali l’edilizia, il movimento terra, lo smaltimento dei rifiuti, lo scambio elettorale politico mafioso. «Una mafia che ha cambiato pelle» e che «da anni sta colonizzando Milano e la Lombardia , grazie anche a molti imprenditori che ‘ritengono conveniente fare affare con i mafiosi’», ha evidenziato il magistrato dell’Antimafia Dolci.

Un focus particolare è stato dedicato all’ecomafia e all’eco-ambiente «un argomento molto sensibile per chi è giovane – ha spiegato Antonella -. I giovani di oggi soffrono dell’ansia ecologica, come sopravvivrà il mondo. È stato molto importante inserire questo argomento sul quale c’è, in generale, molta ignoranza e in particolare nel contesto criminale». Alberto si è detto «emozionato, onorato di aver potuto intervistare queste persone; ho scoperto molte cose che non mi aspettavo o, meglio, che non conoscevo sino in fondo».

Si è detto «colpito dal lato umano degli intervistati», dalle parole che, a telecamere spente, ha pronunciato Dolci: «L’elemento più importante nella lotta alla mafia, paradossalmente non è il mio lavoro, ma il lavoro della popolazione tutta, perché poi è la popolazione che deve saper rivalutare, reinvestire in quei beni confiscati. Io e le forze dell’ordine mettiamo la bandiera dello Stato, però deve essere la popolazione tutta che deve farla sventolare». Antonella, Alberto, Simone ed Eduard la fanno sventolare. Dal Monteverdi applausi, meritatissimi, ai quattro ragazzi.

IL PROGRAMMA

«La proiezione di ‘Onorata Lombardia’ è il primo dei cento passi che preparano alla giornata del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera contro le mafie – ha spiegato Maurizio Mele -. Quest’anno, la manifestazione nazionale del 21 marzo avrà luogo a Milano, Giornata che da 28 anni Libera sta portando avanti con grande visibilità, anche grazie al grande impegno e lavoro che sta facendo all’interno delle scuole il Cpl di Cremona, all’interno delle scuole, la rete di scuole per la legalità che comprende tantissime scuole superiori di Cremona, Crema e Casalmaggiore, ma anche scuole primarie e secondarie di primo grado».

Scuola capofila della rete è l’Istituto Torriani con la direttrice Roberta Mozzi presente venerdì sera al Teatro Monteverdi. «Più di 600 ragazzi hanno chiesto di partecipare a Milano. Ci stiamo organizzando», ha detto Mele che ha ricordato i prossimi passi verso il 21 marzo. Martedì 21 febbraio alle 18, nella Sala Quadri del Palazzo comunale, «presentazione del report di Avviso Pubblico (Associazione antimafia costituita dagli enti locali) sugli amministratori sotto tiro: sindaci e rappresentanti politici minacciati dalle mafie».

Organizza il Comune in collaborazione con Libera contro le mafie Cremona. Lunedì 27 febbraio alle 21 nel Salone Bonfatti della Camera del Lavoro di Cremona, Cgil in collaborazione con Libera contro le mafie organizza la presentazione del libro di Mattia Maestri ‘Pietro Sanua, un sindacalista onesto e coraggioso. Le ragioni di un delitto ancora senza giustizia’.

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