L'ANALISI
18 Febbraio 2023 - 08:33
ROMANENGO - Ancora scritte in paese. C’è chi le definisce bravate, chi invece vandalismi. Tutti però in paese sembrano concordi su un aspetto: è una sorta di sfida alle autorità. All’amministrazione comunale in primis, ma anche alla parrocchia e persino alle forze dell’ordine, già impegnate in cose ben più serie — leggasi il controllo del territorio di competenza, costituito da più paesi — che badare a un gruppo di ragazzini o adolescenti ribelli o annoiati.
Nei giorni scorsi questi aspiranti writers hanno imbrattato muri, porte, bacheche, finestre e quant’altro all’interno del paese, sia approfittando del buio che agendo alla luce del sole, senza nemmeno preoccuparsi d’essere notati. Incoscienza giovanile o sicurezza nell’impunità li hanno infatti portati a sfidare o ignorare persino l’occhio elettronico della telecamera che li immortalava vicini al campanile o sotto il tunnel dell’auditorium o in altri luoghi, in azione.
«La popolazione è sconcertata e stufa di assistere a queste bravate» dichiara il sindaco Attilio Polla. «Io sto aspettando di conoscere quali provvedimenti vengono presi — prosegue il primo cittadino —. Che mi si dica che sono stati convocati i genitori dei minorenni e che i maggiorenni sono stati sollecitati a pulire dove hanno sporcato con la minaccia di altri provvedimenti in caso di recidiva. Il parroco, mi risulta che abbia intimato di pulire oppure di non farsi più vedere in oratorio».
«Io – aggiunge Polla — aspetto di sapere cosa decidano le forze dell’ordine per agire di concerto, avendo presente che l’atto vandalico va punito e che l’intervento dell’autorità deve avere anche una finalità educativa, coinvolgente, naturalmente, le famiglie. Che non possono continuare a nascondersi per proteggere i propri figli».
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