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MAL'ARIA

Polveri sottili alle stelle. Provincia di Cremona maglia nera

Soglia d’attenzione sforata per sei giorni consecutivi, complice l’assenza di pioggia e vento. Soresina e Crema tra i peggiori centri della Lombardia. In molti casi valori due volte i limiti

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

17 Febbraio 2023 - 10:22

Polveri sottili alle stelle. Provincia di Cremona maglia nera

CREMONA - La peggiore giornata dall’inizio dell’autunno inverno 2022-2023. Un livello di inquinamento dell’aria mai raggiunto negli ultimi mesi, e soprattutto la prospettiva che le condizioni meteo del fine settimana – assenza di precipitazioni e scarsa ventilazione al suolo – contribuiscano a mantenere questa situazione, se non addirittura a peggiorarla. Da ieri è allarme rosso in città e in tutta la provincia, per il livello di inquinamento atmosferico. Le polveri sottili hanno raggiunto il sesto giorno consecutivo di sforamento, il sedicesimo da inizio anno. Valori doppi rispetto alla soglia di attenzione, fissata a 50 microgrammi per metro cubo d’aria. In base ai dati rilevati nella mattinata di ieri e riferiti a mercoledì, la concentrazione media delle polveri sottili è stata di 100.5 parti per milione.

Nel dettaglio, i dati sono i seguenti: via Fatebenefratelli (quartiere Zaist) 95, piazza Cadorna 99, Spinadesco 87, per una media che sfiora i 94 microgrammi per metro cubo d’aria. Nel resto del territorio le cose vanno addirittura peggio. A Corte de’ Cortesi la centralina ha registrato una media, nell’arco delle 24 ore, di 98 parti per milione. A Crema si è arrivati a 101, a Soresina c’è stato il picco provinciale, con 107. Considerando i centri urbani maggiori, Crema è la terza città con più smog della pianura lombarda. Peggio fanno solo Brescia e Mantova. Se si osservano i dati delle Pm 2,5 ancora più insidiose e dannose per la salute delle vie respiratorie, le cose vanno anche peggio. I livelli sono quasi al triplo del consentito.

In città hanno raggiunto le 65 parti per milione, mentre il limite è 25. Una situazione raggiunta dopo che l’inizio di febbraio aveva concesso un periodo di tregua, soprattutto grazie al vento che per alcuni giorni aveva spazzato l’intero territorio padano, ripulendo gli strati più bassi dell’atmosfera. Finito l’effetto benefico delle raffiche e perdurando l’assenza di pioggia, le polveri hanno ricominciato ad accumularsi in prossimità del suolo. Un fenomeno tipicamente autunnale e invernale. In città sono state attivate misure di contenimento.

Cremona, insieme ai paesi della cintura e a Dovera, nel Cremasco, rientra nei Comuni regionali in fascia uno. Quando gli sforamenti delle polveri sottili superano i cinque giorni consecutivi scattano i provvedimenti temporanei che si aggiungono a quelli permanenti, già fissati dalla Regione e validi per tutto l’anno, indipendentemente dalla concentrazione di inquinanti. Sono misure strutturali che limitano la circolazione dei veicoli più inquinanti: benzina euro 0 e 1, diesel da euro 0 a euro 3. In città, dal primo ottobre, identiche limitazioni alla circolazione sono in vigore per i veicoli euro 4 diesel. Queste misure si protrarranno sino a fine marzo.

Nel resto della provincia le amministrazioni locali non sono abituate ad attivare questi provvedimenti. «Affrontiamo il problema con un approccio sistemico – chiarisce l’assessore all’Ambiente del Comune di Crema, Franco Bordo –: nell’immediato, la lotta all’inquinamento atmosferico deve essere fatta con interventi efficaci a livello regionale. Il nostro metodo per contrastare lo smog guarda al lungo termine. Significa dare ai nostri cittadini più opportunità possibili di essere soggetti protagonisti della transizione ecologica, in chiave di diminuzione delle emissioni, Il servizio del pulmino a chiamata Miobus, che registra un incremento di utenza, è un ottimo segnale in questa direzione, poi il continuo aumento di centraline di ricarica di auto elettriche attrezzate sul territorio. Nel corso dell’anno, introdurremo un’altra stazione di ricarica di tipo fast, la tecnologia più richiesta. Poi il potenziamento delle ciclo pedonali per contenere l’ingresso di auto in città, quella per Campagnola e quella per Madignano per noi hanno assoluto priorità».

Prosegue Bordo: «Altrettanto fondamentale incrementare le piantumazioni. Valuteremo più avanti un eventuale provvedimento di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti. Prima, però, va mappata la quantità di veicoli presenti sul territorio con queste caratteristiche, poi dobbiamo capire con la Regione se possiamo ottenere una deroga. Non ritengo invece efficace organizzare una singola giornata ecologica, ovvero senz’auto in città, ai fini dell’abbattimento delle Pm10. Si è visto in passato che non sposta praticamente nulla. Si può comunque organizzare, ma non necessariamente deve essere abbinata al dato di sforamento della soglia di attenzione delle polveri sottili. Nell’insieme di iniziative che promuovano i comportamenti eco sostenibili ci potrebbe stare anche la domenica senz’auto. Avrebbe un significato simbolico, di sensibilizzazione della popolazione ai comportamenti virtuosi».

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