L'ANALISI
10 Febbraio 2023 - 17:17
CREMONA - «Gino Bartali, un grande tra i giusti»: questo il titolo della lezione tenuta da Pierluigi Torresani al museo della Civiltà Contadina - Il Cambonino Vecchio. È il primo incontro della rassegna rivolta alle scuole dal titolo «Fuori dalle righe. Uomini e testimonianze, memoria degli anni bui».
Hanno aderito alle proposte diverse classi quarte e quinte del Torriani.
Anna Mosconi, conservatore del Museo di Storia Naturale e del Museo della Civiltà Contadina, ha introdotto il tema agli studenti spiegando come il racconto della figura di Gino Bartali si inserisca nell’ambito delle varie conferenze organizzate sul territorio per la giornata della memoria.
Torresani, esperto di storia e della cultura dello sport, ha condotto i 40 studenti attraverso le fasi cruciali della vita di Bartali, che ha vissuto da assoluto protagonista i primi cinquant’anni del Novecento.
Campione di ciclismo, vincitore di tre Giri d’Italia e due Tour de France, dopo l’occupazione tedesca in Italia nel settembre 1943, giocò un ruolo importante nel salvataggio di molti ebrei. Per allenarsi copriva grandi distanze, trasportava documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bici e li consegnava alle famiglie dei perseguitati tra Firenze e Assisi: 800 le persone da lui salvate fra 1943 e il 1944.
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