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IL REPORT

Carcere, Ca' Del Ferro sovraffollato: «Serbatoio da svuotare»

Il Garante Bellezza mette in luce i nodi: pochi agenti, 51% di atti di autolesionismo

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

08 Febbraio 2023 - 10:41

Carcere, Ca' Del Ferro sovraffollato: «Serbatoio da svuotare»

CREMONA - Il carcere come «serbatoio da riempire in caso di posti liberi». Lo scrive Ornella Bellezza, Garante dei detenuti della Provincia di Cremona dal settembre 2020 (incarico a titolo gratuito e senza rimborso spese), nel suo report consegnato al presidente della Provincia, Mirko Signoroni, al presidente del Consiglio comunale, Paolo Carletti, e al magistrato di Sorveglianza.


Venticinque pagine in cui il Garante fotografa la situazione della casa circondariale di Cà del Ferro nell’anno 2022, mettendo in luce i nodi. Il carcere è sovraffollato con 448 detenuti contro la capienza massima di 394. Mancano operatori della polizia penitenziaria, una «cronica, irrisolta carenza». Sono caduti nel vuoto i ripetuti appelli lanciati dagli operatori stessi e dalla direttrice, Rossella Padula. Mancano gli amministrativi, ossia gli operatori delle funzioni centrali, in particolare nell’area segreteria e in quella amministrativo- contabile, un po’ di meno in quella tratta mentale. Ma «le due anime dell’amministrazione locale, quella della polizia penitenziaria e quella degli impiegati — spiega il Garante —, non possono essere disgiunte l’una dall’altra, perché, poi, sui detenuti tutto si riflette». Resta inascoltato anche l’appello lanciato e rilanciato agli imprenditori affinché facciano lavorare i detenuti. Perché la risocializzazione passa anche da qui. Balza all’occhio il dato, inquietante, relativo agli atti di autolesionismo: 51%.

Ornella Bellezza


SOVRAFFOLLAMENTO


La popolazione dei detenuti è costituita dal 64% da italiani, il 36% da stranieri, in prevalenza marocchini, quindi romeni, tunisini, egiziani, albanesi, algerini, gambiani, indiani, nigeriani, moldavi, senegalesi. Nei suoi incontri in carcere con i rappresentanti dei detenuti, il Garante Bellezza, già direttore di Cà del Ferro, ha raccolto le «forti, costanti lamentele» degli stessi «ristretti in altri istituti lombardi, trasferiti a Cremona» e questo «nonostante le energie profuse dall’amministrazione locale per l’adeguamento alle nuove direttive». Un problema irrisolto, perché è mancata «da parte degli uffici di competenza extra locali, una diversa oculata valutazione». Cà del Ferro diventa «un serbatoio da riempire in caso di posti liberi».


GLI ATTI DI VIOLENZA


La statistica riversata nel report: atti di autolesionismo (51%), manifestazioni di protesta individuale (18%), di protesta collettiva (5%), tentativi di suicidio (2%), violazione di norme penali ( 11%), aggressioni agli operatori penitenziari (3%). Il Garante Bellezza cita un passaggio di Così si muore in galera (L. Manconi - Politica del Diritto 2002). «Il farsi male e il tentativo di togliersi la vita costituiscono, spesso, la sola forma di auto rappresentazione e l’unica voce (pur stenta e rotta) rimasta a chi, per definizione e condizione, è senza voce. E, infatti, al detenuto viene imposta , quale pena aggiuntiva, l’interdizione a comunicare con il resto della società. Rimasto senza parola, il detenuto si adatta, pertanto, a parlare attraverso il proprio corpo: il corpo offeso e costretto è, in molte circostanze, il solo mezzo di comunicazione con l’esterno. Il corpo è qui, davvero, il mezzo e il messaggio».


«La citazione – osserva il Garante — , al di là di ogni ideologia politica, filosofica, giuridica, descrive come uno stigma il fenomeno». Bellezza ribadisce quanto già scritto nelle precedenti relazioni. E non «per una mera e sterile ripetizione di concetti», ma quale «reiterato invito ad una riflessione attenta» affinché si pongano in essere «maggiori azioni di attenzione, prevenzione, cura della vita quotidiana nelle carceri italiane». Per chi è ristretto in un carcere, «è fondamentale la relazione fondata sulla comunicazione, innanzitutto con gli operatori, incentrata sul suo coinvolgimento attivo per la comprensione consapevole delle azioni effettuate. La condivisione di un trattamento penitenziario e, in ipotesi, di un programma definito per la risocializzazione, possono contribuire ad accrescere la fiducia in un futuro migliore e la capacità di affrontare e superare un periodo di particolare difficoltà». Ma con pochi agenti e pochi amministrativi, il percorso è in salita.

ATTIVITÀ DELL'ISTITUTO

Scrive il Garante: «Permane l’applicazione del concetto in cui il sistema penitenziario cremonese ha adottato un modello di programmazione delle attività calibrato su ogni singolo reparto detentivo divenuto spazio operativo di intervento». I percorsi di istruzione scolastica nell’anno 2021/2022 «rimangono nelle salde mani del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti che vedono percorsi di istruzione di primo livello, percorsi di alfabetizzazione e approfondimento della lingua italiana». Se la risocializzazione passa dal lavoro, gli imprenditori il lavoro ai detenuti non lo danno. «Persiste la constatazione della mancanza di una significativa presenza delle categorie imprenditoriali, incidendo sulla concreta possibilità di un reinserimento sociale mediante l’attività lavorativa dentro e fuori dal carcere», denuncia il Garante.

I dati raccontano che nel 2022 un solo detenuto ha fatto tirocinio di inclusione sociale presso la cooperativa ‘Fratelli tutti’; due detenuti hanno lavorato come avventizi agricoli presso la cooperativa sociale Nazareth con contratto a tempo determinato scaduto lo scorso dicembre; due detenuti hanno svolto tirocinio formativo, retribuito, prorogato per il 2023 presso la Cooperativa sociale Veneta onlus; un detenuto ha svolto tirocinio retribuito a tempo determinato presso la Cooperativa Filiera Corta Tis di Cremona; uno è stato impiegato a tempo indeterminato presso una impresa; in due hanno fatto tirocinio di inclusione sociale con la cooperativa sociale Zerografica e altri due presso la Cooperativa Nazareth-Rigenera.

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Commenti all'articolo

  • rugginesana

    08 Febbraio 2023 - 14:47

    Proporrei tutti liberi a casa dei radicali.... risolto il problema !!!

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