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SORESINA

Biciclette rare e uniche in arrivo da 27 Paesi. Attesi 300 modelli

L’appuntamento in occasione del World Rally 2023 ospitato a Cremona. I ciclisti attraverseranno il centro, per poi visitare la collezione Azzini

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

29 Gennaio 2023 - 09:11

Biciclette uniche in arrivo da 27 Paesi. Attesi 300 modelli

I volontari del museo soresinese durante un’uscita

SORESINA - Da tutto il mondo in sella a biciclette rare, per vedere uno dei musei della dure ruote più famosi d’Italia, la «Velocipedi e Biciclette Antiche A & C Azzini» di Soresina. L’evento internazionale, legato al World Rally 2023 che quest’anno sarà ospitato a Cremona, è fissato per la mattina di sabato 20 maggio. «Avremo l’onore di pranzare con 300 ciclisti provenienti da 27 nazioni, tutti appassionati e conoscitori del settore e poi — spiega il contitolare della collezione Carlo Azzini — insieme ammireremo i tesori del museo».

Una delle biciclette antiche esposte al museo «Velocipedi e Biciclette Antiche A & C Azzini» di Soresina

DI COSA SI TRATTA

L’Ivca World Rally è il più importante evento mondiale dedicato ai «velocipedi storici» e si terrà a Cremona dal 17 al 21 maggio. Un momento unico, dato che l’Italia, da quando la manifestazione è stata istituita nel 1981, non era mai stata selezionata come Paese ospitante. Questo significa che i proprietari delle più belle biciclette d’epoca esistenti, provenienti da ogni angolo del globo, si ritroveranno tutti nel territorio cremonese per cinque giorni. E una delle tappe clou sarà proprio Soresina. Gli appassionati, in sella ai loro piccoli gioielli a pedali, raggiungeranno la città del Genala partendo dal Torrazzo, per sfilare nelle vie del centro. Meta: la Azzini.

Una delle sezioni della collezione in mostra a Soresina

LA STORIA IN MOSTRA

Perché, tra tutte le città del mondo, proprio a Soresina? La risposta dietro alle porte del bellissimo palazzo Vertua Robbiani: qui, dopo anni di appassionata ricerca, Alfredo e Carlo Azzini hanno aperto, nel 2014, la loro collezione al pubblico, non a scopo di lucro. Attraverso oltre 200 biciclette, padre e figlio sono riusciti a raccontare l’evoluzione dalle origini: dalla draisina sino agli anni ‘40 del 900 per le bici da turismo e sino agli anni ‘50 per le corse. L’esposizione è in rigoroso ordine suddivisa in 10 sezioni: le origini con i modelli ottocenteschi, le leve rovesce con biciclette sino al 1925, le classiche con esemplari sino al 1940, la «Wunderkammer» che è una sala ricca di curiosità, le bici da lavoro, le Taurus, i modelli dei bambini, le biciclette militari e i grandi tricicli dell’800. Ricca anche la dotazione di memorabilia, con una officina degli anni ’30 e l’angolo dedicato allo storico pioniere del cicloturismo Luigi Masetti.

Il museo è privato ma possono accedervi tutti e, da sempre, senza spendere un euro. Pochi gli accorgimenti da adottare: bisogna sempre prenotare almeno 15 giorni prima; il gruppo non deve essere composto da meno di cinque visitatori e le prenotazioni vengono accettate sempre e solo in base all’ordine cronologico.

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