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CREMONA

«Bollettini truffa», esercenti nel mirino

Chiedono 387 euro alle nuove attività per l’iscrizione alla Camera di Commercio, ma è un raggiro. L'Ente avverte: «Le nostre modalità di riscossione non sono certo queste»

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Gennaio 2023 - 16:08

«Bollettini truffa»,  esercenti nel mirino

Il palazzo della Camera di commercio a Cremona

CREMONA - Un falso bollettino di pagamento, apparentemente emesso dalla Camera di Commercio, rappresenta la nuova tipologia di truffa ai danni degli esercenti. A segnalare il tentativo di raggiro, che pare non essere un caso isolato e che verrà denunciato nelle prossime ore alle forze dell’ordine, sono i titolari di una nuova attività appena aperta in centro. Nei giorni scorsi hanno ricevuto via posta una comunicazione con l’invito a pagare, tramite bonifico bancario, la somma di 387,53 euro per la recente iscrizione al registro della Camera di Commercio stessa.

«Avendo appena aperto l’attività ci aspettavamo di dover pagare una quota d’iscrizione e così inizialmente non ci siamo stupiti più di tanto, anzi mio marito voleva subito procedere con il bonifico – racconta la moglie dell’intestatario dell’attività –. D’altra parte, i dati indicati erano per lo più corretti (compreso codice fiscale e partita Iva, ndr) e infatti ci chiediamo come persone non autorizzate possano accedere a queste informazioni. C’era un errore relativo alla data di apertura dell’attività, ma di pochi giorni. Controllando il documento, inoltre, io mi sono insospettita perché come beneficiario e intestatario dell’Iban risultava indicato un nome e seguiva la dicitura ‘Incaricato all’incasso per gli iscritti alla Cciaa di Cremona’. Mi è sembrato molto strano: perché mai una Camera di commercio dovrebbe fare riscuotere i versamenti ad un dipendente tramite bonifico?».

Gli esercenti hanno così contattato la commercialista, che una volta esaminato il bollettino li ha esortati a non pagare.
Anche dalla Camera di Commercio confermano che le modalità di riscossione non sono certo le seguenti: «Purtroppo riceviamo spesso segnalazioni di questo tipo e ricordiamo che tutti i pagamenti avvengono tramite modelli F24 – spiegano dall’Urp –. Anche sul nostro sito web è pubblicato un vademecum, per invitare a prestare massima attenzione ai falsi bollettini, e chiunque avesse dubbi è pregato di contattarci».

Proprio online viene precisato che «Le Camere di commercio non inviano mai bollettini per richiedere alle imprese il pagamento del diritto annuale e sono pertanto completamente estranee a tali iniziative che non riguardano in alcun modo gli adempimenti previsti per legge nei confronti del Registro imprese e delle Camere di commercio».

Accertato che la comunicazione è fasulla, l’impresa può effettuare una segnalazione (online o tramite modello cartaceo) all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

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