L'ANALISI
28 Gennaio 2023 - 11:09
(FotoLive/Filippo Venezia)
BRESCIA - In provincia di Cremona, le morti bianche sono quasi raddoppiate: da 4 a 7. In aumento anche le lesioni colpose: da 78 a 82. Sono numeri che preoccupano così come quelli sulle violenze di genere, l’altra priorità assoluta, perché i numeri raccontano un aumento dei delitti di stalking, da 68 a 76, e dei delitti contro la libertà sessuale, da 35 a 59. In lieve calo i maltrattamenti in famiglia, passati da 137 a 98, ma sempre troppi. I dati allarmanti li ha riversati il procuratore, Roberto Pellicano, nella relazione preparata in occasione della solenne inaugurazione dell’anno giudiziario, stamattina presso la Corte d’Appello di Brescia.
L’emergenza sulle morti bianche fa dire al Procuratore generale, Guido Rispoli: «Ogni singola morte o lesione personale provocata dall’inosservanza delle misure cautelari previste a favore dei lavoratori rappresenta una macchia per una Repubblica fondata sul lavoro come la nostra; l’attività di capillare e costante prevenzione antinfortunistica deve rappresentare un imperativo categorico per lo Stato e, in genere, per tutti gli organi incaricati dei controlli nei cantieri e sui posti di lavoro».
Sui reati del cosiddetto Codice rosso, il Pg Rispoli afferma: «Questi reati continuano a costituire un’autentica emergenza, ma la loro sempre maggiore emersione è l’unica via per poter sperare di debellare il fenomeno. La risposta giudiziaria non può che essere ispirata al massimo rigore, in particolare quando i reati sono commessi in danno di donne, soggetti in condizioni di particolare vulnerabilità».
Nella sua relazione, il procuratore Pellicano evidenzia come il dato statistico dei procedimenti per omicidio o lesioni da infortunio sul lavoro sia stato «fortemente oscillante». Nella relazione del 2016, «il dato aveva ricevuto una sottolineatura di allarme per il loro consistente numero e forte incremento. I numeri erano poi decisamente diminuiti nel 2017 (da 111 a 169), scendendo fino a 43 procedimenti nell’anno giudiziario 2018-2019. Nel periodo 2019/2020 il fenomeno aveva registrato un nuovo calo, con 29 procedimenti, di cui 3 di omicidio. Nel periodo 2020/2021 il dato era nuovamente e sensibilmente cresciuto con 82 procedimenti di cui 4 per omicidio. Il dato attuale è in leggera crescita, con un aumento tuttavia relativamente significativo dei casi di omicidio passati da 4 a 7».
Il capo dei pm di Cremona spiega «l’impegno» e la «grande attenzione», della Procura «alla repressione del fenomeno, al quale deve riconoscersi anche una finalità preventiva». In quest’ottica sono stati organizzati corsi di formazione per ispettori dell’Ats, cui hanno partecipato come relatori lo stesso procuratore e due pm. «È stata stipulata una convenzione con lo stesso ente, con la quale è stato steso un protocollo di indagini e si è disposto il distacco presso la Procura per tre giorni la settimana, di un ispettore esperto dell’Ats».
Codice rosso. Nella sua relazione, il procuratore sottolinea: «I reati in materia di violenze di libertà sessuale, violenza di genere e stalking sono quelli che assorbono le maggiori energie della Procura, la quale ha dedicato alla materia un pool oggi di tre magistrati. È un impegno sempre crescente, via via che diviene più efficiente il sistema di immediato collegamento tra le forze dell’ordine e la Procura, in applicazione della normativa sul cosiddetto codice rosso».
Nel circondario di Cremona è preoccupante anche il dato sui furti, che «crescono sensibilmente, sia quelli a a carico di noti (da 248 a 313) che a carico di ignoti (da 1.335 a 1.742). «Molto numerosi restano i furti in abitazione, nella stragrande maggioranza dei casi a carico di ignoti — scrive il procuratore Pellicano —. Aumentano le rapine a carico di noti (da 31 a 40), aumentano anche le truffe sia a carico di noti (da 405 a 486) che a carico di ignoti (da 336 a 343).
«Una Giustizia che voglia realmente ispirarsi ai modelli di efficienza e trasparenza non può in alcun modio derogare all’obiettivo di eliminare l’arretrato e di non tollerare che negli armadi vi siano i fascicoli con i termini delle indagini scaduti, come tali insuscettibili di ulteriori attività istruttorie e quindi prontamente da definire. Per raggiungerli, però, è di fondamentale importanza che le procure possano disporre di piante organiche di magistrati, personale amministrativo, sezioni di polizia giudiziaria e viceprocuratori onorari e, soprattutto, che le piante organiche siano sempre adeguatamente coperte.
L’esperienza insegna che quando un Ufficio, specie se di piccole dimensioni, si vede privato di anche sole poche unità lavorative, i disservizi che si creano sono molto gravi e estremamente difficili da rimettere in ordine». La Procura di Cremona «è falcidiata dalla carenza di personale amministrativo. La scopertura è del 50% e in alcune fasce funzionali (sono presenti due funzionari giudiziari su sei previsti dalla pianta organica) di circa il 66%», lamenta il procuratore.
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