L'ANALISI
20 Gennaio 2023 - 05:15
Il cancello di Pharmatek a Cremosano
CREMOSANO - Una quarantina di dipendenti della Pharmatek sono sul piede di guerra. Per lunedì dalle 9.30 alle 11.30 hanno indetto uno sciopero contro il rischio di chiusura dello stabilimento, con il trasferimento della produzione nel Bresciano e la conseguente prospettiva di dover fare 80 chilometri al giorno. Pharmatek da anni opera nelle produzioni dei dispositivi medico-chirurgici, nei liquidi per le sigarette elettroniche, nei disinfettanti e collutori e nei prodotti cosmetici, tranne il make-up e i rossetti. Al fianco dei lavoratori i sindacati unitari.
Giovanni Ardemagni, segretario generale della Femca Cisl, chiarisce le ragioni della protesta. «Il personale, tra cui molte donne, brancola nell’incertezza. Sono state disattese le rassicurazioni ricevute nell’incontro sindacale dell’agosto 2022, quando l’amministratore delegato della Fine Foods, proprietaria di Pharmatek Pmc, ci aveva detto che loro non acquistano le aziende per chiuderle». La prospettiva per il personale è quella di dover andare a lavorare a Trenzano in provincia di Brescia, dove ha sede la Euro Cosmetic, azienda di proprietà del gruppo Fine Foods, che a fine 2022 ha avviato la procedura di fusione per incorporazione con l’azienda di San Benedetto.
«Non abbiamo ottenuto alcuna risposta alle nostre richieste di incontro – prosegue Ardemagni –: vogliamo meglio comprendere le intenzioni dell’azienda, delle tempistiche e delle modalità del trasferimento, della necessità di definire un accordo che introduca le indennità legate al disagio e all’aumento dei costi del carburante per i lavoratori, nella gestione degli orari. Oltretutto, la direzione in modo unilaterale ha proceduto anche al passaggio da contratto chimico industria a quello di Unionchimica Confapi. Ciò crea, in prospettiva, un danno ai lavoratori in merito agli aumenti di retribuzione già previsti dal contratto nazionale dei chimici che non verranno erogati».
L’assemblea sindacale di mercoledì ha dunque deciso per lo sciopero. «Nella mia esperienza, non mi è mai capitato di non sottoscrivere un accordo di procedura inerente ad una fusione – conclude Ardemagni –: per questa impresa le relazioni sindacali e la responsabilità sociale, rappresentano un optional. Chiediamo inoltre anche alle istituzioni, a partire dal sindaco di Cremosano Marco Fornaroli e alla Provincia, di intervenire in questa vertenza, a sostegno delle richieste dei lavoratori». Alla base della scelta della nuova proprietà ci sarebbe una situazione abbastanza compromessa dal punto di vista logistico e strutturale, con un sito era già vecchio e scarsamente produttivo.
«Tuttavia – sottolinea Mario Santini segretario generale della Filtcem Cgil – se un’azienda acquisisce ci si aspetterebbe che faccia operazioni tese a rafforzare la produzione e la formazione dei propri nuovi dipendenti, ma tutto ciò non è avvenuto e, anzi, vi è stata una sorta di attesa in surplace per capire, evidentemente, se c’era da investire o da tagliare e ristrutturare. Non ci è ancora uscito dalla mente che la multinazionale voglia svuotare il sito di Cremosano, perché non più redditizio, per trasferire la produzione a Trenzano».
Una decina di dipendenti avrebbero già deciso di andarsene autonomamente. «Esprimiamo la nostra preoccupazione per il mantenimento del posto di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori di Pharmatek – evidenzia Paolo Franchi di Uiltec Uil – visto l'atteggiamento della società controllante Fine Foods che rifiuta un confronto, con l'unica soluzione prospettata ai dipendenti di accettare il trasferimento alla Euro Cosmetic di Trenzano».
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