Canarino campione d'Italia: è il gioiello di Gianluca Feola

SPINO D'ADDA - Campione d’Italia nell’allevare i canarini. Gianluca Feola, titolare del bar edicola Area Welko, coltiva questa passione da oltre un decennio. Il suo ultimo gioiello è un Gloster Corona grizzly color giallastro, con il quale ha vinto il tricolore nei mesi scorsi nella categoria forma e posizione, tanto che ora lo porterà al mondiale, in programma nei prossimi giorni a Napoli, alla fiera Oltremare.

Proprio oggi Feola si metterà in viaggio per portare i suoi canarini più belli nel capoluogo campano. Il suo regno è quello che una volta si chiamava retrobottega, a fianco dell’attività di famiglia, nella zona industriale del paese. Qui, curati come fossero bimbi in fasce, ci sono una trentina di canarini, ognuno con la propria gabbia.

«E’ una passione che ho sempre avuto e oggi è diventata anche più di un hobby – racconta Feola –: al campionato italiano a Modena eravamo in migliaia, senza dimenticare i visitatori arrivati da tutta Italia e anche dal resto d’Europa. A Napoli ci saranno 22-23 mila volatili».

Feola negli anni ha perfezionato tecniche e metodi di allevamento, seguendo ovviamente i dettami della Società italiana di ornitologia, a cui è iscritto.

«Ho allevato sempre e solo canarini» prosegue. La sfida del mondiale vivrà il suo momento topico tra martedì e giovedì, quando i giurati saranno chiamati ad eleggere i vincitori. «Dopo aver portato i canarini a Napoli tornerò a casa, per poi scendere di nuovo in aereo sabato pomeriggio».

In gare d questo tipo conta ovviamente il giudizio degli esperti. «Guardano la forma del canarino, il piumaggio, le altre caratteristiche – prosegue Feola –: i regolamenti sono molto rigidi e rispettosi del benessere animale, che personalmente ho sempre messo al primo posto». Feola non nega che dietro a questa passione ci sia anche del business. «Se ottieni dei successi in campo nazionale e internazionale i tuoi animali acquistano valore. Ci sono esemplari che possono anche raggiungere i 300 o i 500 euro di valutazione».

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