L'ANALISI
13 Gennaio 2023 - 11:40
CREMA - Colpisce anche i cremaschi la truffa del Superbonus edilizio del 110%. Sono almeno una ventina, residenti in città, a Izano, Pianengo e Campagnola, quelli caduti nella rete. Non li consola il fatto di essere in buona e numerosa compagnia, considerato che le vittime di Casa Zero sono più di un migliaio tra Veneto, Friuli e Lombardia. A spiegare quanto è successo è Michele Valle, milanese, fondatore del gruppo Facebook «Quelli che aspettano Casa Zero» e presidente dell'omonimo comitato costituito a metà novembre. «Il comitato – spiega Valle — è nato con lo scopo di tutelare gli interessi dei committenti nei rapporti con le società del Gruppo Casa Zero, a cui a inizio agosto la Guardia di Finanza di Treviso ha contestato una presunta truffa da 24 milioni di euro in crediti d’imposta legati al Superbonus 110%. Oggetto della contestazione, in particolare, la modalità con cui Casa Zero, a fronte di attività di sola progettazione e acquisto dei materiali, procedeva alla monetizzazione emettendo fattura con sconto, asseverazione e relativa comunicazione di cessione del credito. Tutto ciò senza informare gli ignari committenti».
Da agosto, le attività di Casa Zero si sono fermate per mancanza di liquidità e questo ha impedito a molti cantieri di partire e a quelli già avviati di raggiungere il 30% di avanzamento lavori entro fine settembre, come imposto dalla legge. «In questi mesi – prosegue Valle — come committenti abbiamo fatto gruppo, per cercare di tutelarci. La società veneta ha agito in Lombardia attraverso tecnici di sua fiducia. Ciascun committente ha sborsato 500 euro a titolo di deposito cauzionale, ma chi ha avuto la monetizzazione del credito, se i lavori non sono stati fatti, dovrà risponderne all’Agenzia delle Entrate». A causa dell’indagine in corso da parte della Procura di Treviso, le attività di Casa Zero sono ancora sospese e per la società veneta incombe l'ombra del fallimento.
«L'indagine in corso – spiega Valle — coinvolge committenti di tutto il nord Italia, in situazioni molto eterogenee: c’è chi ha solo firmato l'incarico, chi si trova con il cassetto fiscale movimentato e crediti restituiti, chi con crediti accettati, chi infine con lavori iniziati, ma senza la certezza che vengano portati a termine, con il rischio di dover restituire i crediti fiscali sui lavori maturati fino ad oggi». I committenti truffati sono tutti proprietari di villette o comunque di unità abitative unifamiliari. Considerato quanto è accaduto loro e quanto rischiano, avanzano una richiesta: «Chiediamo una deroga per poter terminare i lavori o in alternativa di poter accedere a bonus minori».
Il gruppo facebook ha già raccolto 417 adesioni. Si tratta di un'area virtuale in cui i committenti truffati confrontarsi sui messaggi a volte fuorvianti che arrivano dal Servizio clienti Casa Zero e per decidere come muoversi. Secondo le ultime notizie, su Casa Zero si profila l'ombra del fallimento. Di certezze al momento non ce ne sono, ma gli indizi a disposizione dei proprietari truffati, confluiti nel gruppo facebook, sono tali da far temere che le prospettive di un rilancio dell'azienda che ha in mano i loro interventi di ristrutturazione, avviati sulla base del 110%, siano ormai davvero ridotte al lumicino.
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