L'ANALISI
12 Gennaio 2023 - 05:30
CREMONA - Mentre si muove l’Antitrust, che sollecitata da un esposto presentato dal Codacons chiede documentazioni alla Guardia di Finanza, il dibattito delle ultime ore di fronte al rincaro dei prezzi dei carburanti tocca da vicino il territorio: come riporta l’elenco dei prezzi di gasolio e benzina diffuso ieri proprio dall’associazione che tutela i consumatori, infatti, lungo l’autostrada A21, all’altezza di Cremona, si paga più che nel resto del territorio. Non solo: le tariffe risultano abbondantemente sopra la media italiana, con la benzina a 2,449 al litro e il gasolio a 2,499. Se si aggiunge l’aumento dei costi di pedaggio scattato all’inizio dell’anno, la tratta Brescia-Cremona-Piacenza si conferma dunque decisamente cara.
In generale, come emerge dai dati settimanali diffusi dal Ministero dell’Ambiente il prezzo medio si attesta più o meno in linea con i rialzi delle accise. I numeri sembrerebbero dunque indicare l’assenza di una speculazione diffusa. Ma è anche vero che per alcune zone della Penisola i gestori comunicano al dicastero prezzi che, ad esempio per il gasolio, viaggiano anche oltre i 2,5 euro al litro. E molti dei picchi si registrano soprattutto sulle isole e appunto sulla rete autostradale, con Aspi che assicura un monitoraggio attento del problema.
Qualche esempio? Sull’A14 all’altezza di Castel San Pietro Terme (Bologna) il gasolio è schizzato a 2,531 euro al litro e a Ustica (Palermo) stesso prezzo per benzina e diesel: 2,497. Il decreto prevede l’obbligo degli esercenti di comunicare sul sito del ministero il prezzo di vendita praticato, unitamente (altra novità) all’obbligo di esporre il prezzo medio giornaliero nazionale, calcolato dal Ministero delle imprese e del made in Italy; in caso di non puntuale adempimento sono state anche inasprite le sanzioni, che possono giungere fino alla sospensione dell’attività fino a novanta giorni.
Per Faib Confesercenti, però, si tratterebbe «dell’ennesima dimostrazione che nel nostro Paese i gestori carburanti vengono ancora considerati come pericolosi speculatori, ignorando volutamente quella che è la realtà dei fatti». E ancora: «Rispetteremo, ovviamente, quanto verrà deciso dal Governo. Ma certo non era questo il tipo di provvedimento che ci aspettavamo».
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