L'ANALISI
03 Gennaio 2023 - 08:42
Il casello dell’A21 di San Felice
CREMONA - Per spostarsi da Castelvetro Piacentino al casello di San Felice (magari per evitare il vecchio ponte-gruviera e le colonne) fino a due giorni fa si pagavano 80 centesimi e ora ne vengono invece chiesti 90. Un rincaro non proprio esiguo considerato il breve tragitto e il fatto che la maggior parte dei pendolari si sposta per lavoro fra le due province quotidianamente. É l’effetto dell’annunciato aumento dei pedaggi lungo l’autostrada A21, un +9,16% che il gestore Autovia Padana ha fatto scattare dal 1º gennaio.
Dando un’occhiata alle nuove tariffe, che variano a seconda della categoria del veicolo, emerge innanzitutto che l’arrotondamento è all’eccesso. Come a dire: oltre al danno la beffa. Per il suddetto tragitto Castelvetro-Cremona, infatti, il rincaro del 9,16% significherebbe 0,073 euro che viene però arrotondato a 10 centesimi di aumento. Calcolando ipoteticamente andata e ritorno quotidiani significa 73 euro in più all’anno.
Ed è così anche per altri percorsi, ad esempio per raggiungere Brescia centro partendo dalla città del Torrazzo servono 30 centesimi in più perché il pedaggio è passato da 3,20 a 3,50 euro. In questo caso, calcolatrice alla mano, l’arrotondamento è però più esiguo perché i 29 centesimi diventano 30. E ancora: da Cremona a Pontevico ora si pagano 1,30 euro e da Cremona a Manerbio 2,20.
Va anche detto che questi aumenti si sommano a quelli lungo le altre tratte, sebbene inferiori: dal primo gennaio sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia si paga il 2% in più, con aggiunta di un ulteriore +1,34% che scatterà dal primo luglio 2023. Facendo qualche rapido esempio, per andare a godersi una giornata di sole al mare entrando dal casello di Cremona e uscendo magari a Massa, ora si pagano 19,90 euro per l’andata e altrettanti per il ritorno. Più la benzina alle stelle.
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