L'ANALISI
03 Gennaio 2023 - 05:00
CREMONA - Anche i cremonesi ai nastri di partenza: giovedì scatteranno i saldi invernali, attesi dai clienti ma quest’anno più che mai soprattutto dai commercianti. Sia perché dopo due anni si tratta dei primi saldi senza restrizioni legate alla pandemia, sia perché l’andamento dei consumi durante le festività è stato altalenante. Davanti ai prezzi sui cartellini, infatti, in tanti si sono detti: «Torno dopo il 5 gennaio». Promesse che saranno mantenute? È presto per dirlo, ma gli addetti ai lavori incrociano le dita e provano a tracciare bilanci e previsioni. Fra ottimismo e prudenza.
Gaia Fortunati, presidente di Confesercenti Cremona, inizia la sua analisi parlando delle festività che si stanno per concludere: «Abbiamo lavorato, ma non abbiamo registrato battute di scontrino particolarmente alte. Vale a dire: la gente ha comprato, ma ha speso un po’ meno. Quello che ci sembra di avere capito è che in prossimità del Natale e del Capodanno si è preferito spendere per prodotti gastronomici e vacanze, non a caso le piste da sci in questi giorni sono piene. Dopo tre anni di restrizioni, c’è tanta voglia di libertà e divertimento.
Se questo influirà anche sui saldi? È presto per dirlo, naturalmente la speranza è che accada il contrario: dopo avere speso per altro, i clienti potrebbero scegliere di dedicarsi agli acquisti in altri settori come l’abbigliamento. Di certo quello che ho notato è che in tanti, come regalo natalizio, hanno deciso di comprare buoni acquisto». Un modo per garantire al ricevente la possibilità di scegliere liberamente il prodotto, ma anche di aumentare la capacità di acquisto nel caso in cui il buono venga utilizzato proprio nel periodo dei saldi: «E infatti – conclude Fortunati – quasi tutti mi chiedevano ‘Il buono potrà essere speso dopo il 5?’. La risposta è affermativa e quindi ci aspettiamo un ritorno in questo senso. Ma sui risultati complessivi, per ora, non mi sbilancio troppo. Credo però che già il lungo weekend dell’Epifania sarà un buon termometro».
Decisamente orientato verso l’ottimismo Marco Stanga, vice presidente di Confcommercio: «Partiamo dal fatto che anche durante le festività abbiamo lavorato abbastanza bene e questo nonostante le previsioni non fossero proprio rosee vista la situazione che stiamo attraversando fra guerra e inflazione. Eppure dal black friday in avanti ci sono stati buoni risultati. Con qualche associato che ha anche registrato +10-15%. Meglio delle aspettative, dunque. E questo ci sta ridando ottimismo anche per quanto riguarda l’avvio dei saldi». A livello nazionale Confcommercio ha stimato – proprio per il periodo dei ribassi – una spesa media di 133 euro per consumatore, ma Stanga precisa che sono dati da prendere con le pinze perché il calcolo è complesso. Meglio dunque attendere e tastare direttamente il polso. Di sicuro le richieste sono già buone: «Abbiamo un sentore positivo, finalmente. Non è stato un anno facile, perché ad esempio per quanto riguarda Federmoda complessivamente in Italia si sono chiusi con il segno più solo tre mesi su 12, ma quest’anno abbiamo più magazzino, e dunque più offerta, rispetto ai saldi del 2022. Quindi ci aspettiamo anche più vendite».
La durata massima del periodo dei saldi è di sessanta giorni, pertanto termineranno domenica 5 marzo. Regione Lombardia ricorda che, ai fini di informazione e tutela dei consumatori, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. È invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita.
Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli. Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino. Insomma, non resta che prepararsi per la ricerca degli affari più vantaggiosi.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris