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CREMONA

Addio al professor Carnevali, scuola in lutto

A lungo docente di filosofia al Manin e un punto di riferimento per le materie umanistiche

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

02 Gennaio 2023 - 18:23

Addio al professor Carnevali, scuola in lutto

Giuliano Carnevali

CREMONA - «Non usava il libro di testo, dovevamo basarci solo sulle sue spiegazioni e il suo modo di fare filosofia era proiettato al ragionamento e non alla storia dei pensatori. Fra le sue passioni c’erano le eresie e la filosofia della scienza. Le sue interrogazioni spaziavano su tutto il programma ed erano una prova di ragionamento e di collegamenti culturali». Così Carlo Rozzi, suo studente al liceo Manin, ricorda Giuliano Carnevali, professore dai modi gentili, classe 1936, docente di filosofia nella sezione A del classico Manin, scomparso domenica.

Se ne va una figura di docente che per gli studenti fra gli anni Ottanta e Novanta ha rappresentato un punto di riferimento, un esempio di rettitudine intellettuale e di passione per le materie umanistiche. Naturalmente riservato, ma dotato anche di una ironia elegante, il professore Carnevali sapeva intessere con i suoi studenti un dialogo vero e un legame profondo costruito sul confronto e sulla possibilità di agire sul comune terreno nelle humanae litterae.

«Ho avuto Giuliano come collega nel corso A ed è stato professore di mio figlio - racconta Renata Patria -. Era una persona di una solida cultura, molto schivo per timidezza, ma mai scontroso e sempre disposto al dialogo, quando richiesto. Come ogni filosofo sembrava sempre nel suo mondo, ma poi al bisogno c’era sempre, presente e innamorato del suo ruolo di educatore e del suo liceo Manin». Laureato in Giurisprudenza, aveva fatto della filosofia la sua passione, grande lettore, dopo la pensione aveva conseguito per amore del sapere una seconda laurea in pedagogia.

Ha abitato per una vita in galleria Kennedy e non era raro incontrarlo in corso Garibaldi impegnato nella spesa quotidiana, i tanti ex studenti che lo incontravano si portavano a casa un sorriso e un saluto affettuoso. Anche negli ultimi tempi chiedeva che gli si portasse ogni settimana un libro, lettore appassionato, negli anni della pensione aveva prestato opera di volontariato presso l’associazione Donatori del tempo libero. Amava il calcio, interista da sempre, ma la sua passione era il Brasile e piace pensare che con grande tempismo, ma con il lasso necessario alla riflessione propria di un pensatore, abbia ora raggiunto il grande Pelè.

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