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L'EMERGENZA SANITARIA

Febbre boom, farmaci «introvabili»

Causa picco di influenza (e casi di Covid), mancano antibiotici e antinfiammatori a base di Ibuprofene

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

29 Dicembre 2022 - 08:14

Farmaci gratis o scontati alle famiglie

CREMONA - I farmaci antinfiammatori a base di Ibuprofene sono praticamente introvabili, per certi antibiotici è necessario provare e riprovare cercando in tutta la provincia. Insomma, la carenza di medicinali tocca anche Cremona e il Cremonese. Con il boom di influenze (e Covid) che sta mettendo a dura prova le farmacie e spazientendo i clienti.


A lanciare l’allarme per prima è stata l’Agenzia italiana del farmaco, che ha parlato di oltre tremila prodotti carenti in queste settimane e si tratterebbe proprio di antinfiammatori e sciroppi ad uso pediatrico, con consegne a singhiozzo che penalizzano chi si è ammalato in questo periodo festivo. Nello specifico, per 554 farmaci sarebbero stati riscontrati oggettivi problemi produttivi e distributivi, elevata richiesta, discontinuità nella fornitura e ridotta disponibilità.

Rosanna Galli, presidente di FederFarma Cremona


Pur ridimensionando l’allarme, anche la presidentessa provinciale di Federfarma, Rosanna Galli, conferma la criticità: «Si tratta di un inconveniente non del tutto nuovo, perché era già accaduto in passato nel periodo di picco delle influenze – premette –. Quest’anno effettivamente stiamo registrando una scarsità nelle consegne di alcuni farmaci, penso ad esempio al Brufen per gli adulti e al Nurofen per i bambini. Per alcuni medicinali che mancano, però, la soluzione in realtà ci sarebbe: farmaci equivalenti, con gli stessi principi. Li abbiamo ma spesso il cliente non li accetta, semplicemente perché hanno un nome diverso. Noi cerchiamo di consigliare e spiegare, qualcuno accetta, altri invece preferiscono tornare e ritentare».


Circa le cause delle scarse consegne, Galli cita naturalmente il boom di influenze (l’australiana sta costringendo a letto tantissimi cremonesi e quindi aumenta la richiesta di medicinali) ma anche la risalita dei contagi da Covid, visto che il protocollo prevede l’uso di antinfiammatori ed antipiretici. «In realtà le consegne quotidiane ci sono, ma il punto è che per alcuni prodotti magari ci portano poche scatole – continua Galli –. Ad esempio ieri ci hanno consegnato quattro o cinque scatole di Brufen, dopo meno di due ore l’avevamo già terminato. Dai magazzini cercano di distribuire nel modo più equo possibile i farmaci, per cercare di accontentare tutte le farmacie e quindi tutto il territorio. Prenotazioni? Noi non le prendiamo e so che pochi colleghi lo fanno».

E così capita che prima di trovare il medicinale prescelto sia necessario macinare chilometri su chilometri, spesso spostandosi anche fuori provincia. A livello globale la spiegazione sulla carenza di farmaci, nel frattempo, sta diventando più preoccupante: inciderebbero anche l’attuale quadro macroeconomico e le tensioni geopolitiche, oltre ai costi più elevati per l’energia che mettono a dura prova le catene di approvvigionamento dell’industria farmaceutica in tutto il mondo.

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