L'ANALISI
23 Dicembre 2022 - 10:36
Alessandro Maroli, Sebastiano Fortugno, Annamaria Bianchi Ferro, Marina Scomparin Troletti Simone Storti, Vittorio Bortolotti alla presentazione del primo bilancio sullo screening per l’aneurisma
CASALMAGGIORE - "Siamo riusciti a fare 182 ecografie. A un paziente di Viadana, assolutamente senza diagnosi, è stato riscontrato l’aneurisma e per questo è stato subito indirizzato al suo medico di famiglia. Non sapeva di avere questa patologia e poteva avere pertanto dei rischi mortali. Abbiamo avuto anche tre pazienti con aneurisma già conosciuto, che hanno voluto fare un controllo, e abbiamo riscontrato anche pazienti con un aneurisma in fase iniziale".
Alessandro Maroli, l’otorinolaringoiatra presidente dell’associazione Sentinelle sulle Mura, ha fatto il punto della situazione dopo l’inizio dello screening avviato dal suo sodalizio insieme al Rotary Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, rappresentato dal presidente Vittorio Bortolotti, il Rotaract Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, con il presidente Sebastiano Fortugno, l’Inner Wheel di Casalmaggiore, con la presidente Annamaria Bianchi Ferro e la vicepresidente Marina Scomparin Troletti, con il sostegno del Gal Terre del Po guidato da Francesco Meneghetti.
«Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato in questo progetto appena avviato che durerà cinque anni — ha continuato Maroli —.Auspico che qualche radiologo in pensione possa darci una mano l’anno prossimo. Abbiamo ricevuto l'aiuto dei Comuni e quello essenziale delle farmacie di Casalmaggiore, Viadana e Sabbioneta, attraverso cui sono state effettuate le prenotazioni a settembre. Per il primo anno abbiamo avuto veramente dei numeri interessanti e speriamo di averne ancora di più l'anno prossimo.Lo screening, ideato da Simone Storti che ringraziamo per l’impegno profuso, si è rivelato veramente importante. È fatto per vedere se la nostra popolazione ha patologie di tipo vascolare e purtroppo si è rivelata azzeccata come idea».
Storti, medico di medicina generale ed ecografista, ha spiegato che «le due grandi patologie che abbiamo osservato nell'ambito di questo screening sono fondamentalmente la patologia aterosclerotica, cioè le cosiddette placche a livello dell’aorta, e la patologia aneurismatica. Molto più comune la prima, molto più subdola la seconda, grande protagonista della nostra campagna di screening. Quello che volevamo cercare era soprattutto questo. L'aneurisma è una dilatazione progressiva dell'aorta addominale per un diametro superiore ai tre centimetri. È una patologia subdola per il fatto che evolve in un arco di tempo molto lungo, nel giro di anni, risulta del tutto asintomatica e tende a manifestarsi soltanto all'atto della rottura, evento che si manifesta con uno shock emorragico, quindi una condizione molto grave che comporta una letalità dell'80%. Il che significa che solamente il 20% delle persone che vanno incontro a uno shock da rottura di un aneurisma riesce a cavarsela. Tanto per avere dei numeri, l'incidenza di aneurismi in corso di rottura ogni anno in Italia è di 6 mila casi, quindi è una condizione molto frequente».
I fattori di rischio sono fondamentalmente «i criteri che noi abbiamo utilizzato per l'eleggibilità dei pazienti allo screening, vale a dire il sesso maschile, l'età al di sopra dei 65 anni, la condizione di ipertensione arteriosa, l'ipercolesterolemia, l'abitudine al fumo e la familiarità per aneurismi dell'aorta addominale, oltre ad altre condizioni, come il diabete mellito e la Bpco, Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
La diagnosi viene effettuata mediante l'indagine ecografica, che è la metodica che abbiamo messo in campo mediante questa nostra campagna di screening e che consiste nell'utilizzo di una sonda applicata sulla superficie corporea dell’addome. Nel giro di una manciata di minuti si riesce a identificare precocemente una condizione potenzialmente letale come quella dell’aneurisma». Cosa fare in caso di riscontro dell’aneurisma? «Quando è al di sopra dei 5,5 centimetri, vale la pena considerare l'intervento chirurgico mediante l'utilizzo di endoprotesi collocate all'interno del vaso sanguigno».
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