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CREMONA. IL RICONOSCIMENTO

Targa in ricordo di Terzi a Santa Monica

Il figlio dell’architetto scomparso: «Il campus incarna la sua visione dell’architettura urbanistica»

Alberto Guarneri

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redazione@laprovincia.it

22 Dicembre 2022 - 19:26

Targa in ricordo di Terzi a Santa Monica

La sorella Ludovica e il figlio Riccardo

CREMONA - Una targa come ricordo, ma anche come segno tangibile, posta in un luogo denso di significati, in memoria di Massimo Terzi. Questa mattina al Campus Santa Monica dell’Università Cattolica si è chiuso un cerchio che si era aperto il 30 settembre scorso, quando il gruppo informale degli ‘Amici di Massimo Terzi’ aveva consegnato la targa alla famiglia del noto architetto, scomparso il 20 marzo del 2020 a causa del Covid-19. «Oltre che un grande professionista, Massimo era prima di tutto un amico – ha raccontato Paolo Bodini, presidente di ‘Friends of Stradivari’, tra i principali promotori dell’iniziativa – e porre questa targa proprio all’interno del Campus credo sia la celebrazione migliore, perché è un luogo che per l’architetto Terzi è stato oggetto di sogni prima ancora che di studi. L’opera degli architetti, per propria natura, rimane agli altri come tangibile, però credo che questo piccolo gesto possa aiutare a perpetrare il ricordo di Massimo in un posto che lui stesso ha sognato, ideato e descritto».

Terzi fu assessore all’Urbanistica del Comune dal 1995 al 1999 e dal 2015 presidente della Commissione Paesaggio. Sono sue alcune importanti progettazioni urbane cittadine e del territorio, tra cui le nuove palazzine di Cremona Solidale, il Museo della Civiltà contadina al Cambonino e il Museo del Lino a Pescarolo. Ha ideato e sostenuto il recupero e la valorizzazione del complesso delle ex caserme, tra via Bissolati e via Chiara Novella, come polo artistico e artigianale in cui unire università, liuteria e musica.

«Ci sono tanti ringraziamenti da fare – ha dichiarato Riccardo, l’emozionato figlio di Terzi – non solo a Paolo Bodini e al consiglio direttivo del Campus, per questo ricordo, molto affettuoso e caldo, e per la scelta di un luogo così fortemente simbolico. È il simbolo di un sogno che ha attraversato la nostra famiglia per decenni, dato che la viscerale passione di mio padre per il proprio lavoro finiva per coinvolgerci tutti. È il simbolo della sua visione dell’architettura urbanistica, volta a rivalorizzare il passato per dare una base al futuro, oltre che del suo culto della bellezza e del buon gusto, come credo si possa notare dal grande impatto visivo della struttura».

Un professionista, l’architetto Terzi, visto da molti alla stregua di un visionario, che vedeva nell’architettura anche un modo per mettersi al servizio della comunità, come ha ricordato il sindaco Gianluca Galimberti: «Come quello di Cremona Solidale, pensato per fare in modo che le persone vivessero nel miglior modo possibile una stagione non facile della propria vita, questo progetto trasuda la voglia di Massimo di rendere le proprie idee delle realtà abitate, progetti che non siano solo fredde mura, ma luoghi con una propria vitalità. Questa targa è un giusto tributo, colmo di umanità, ad una persona che fu un riferimento per pensiero e passione».

La targa è stata posta all’interno del Campus, nei pressi di quella che una volta fu la residenza della badessa, «un luogo forse meno aulico del chiostro a cui inizialmente avevamo pensato – ha chiosato Bodini – ma con un tocco di intimità e riservatezza che credo sarebbe piaciuto a Massimo».

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