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ASST CREMONA. GIORNATA MONDIALE

Tecnici sanitari di laboratorio biomedico: invisibili ma fondamentali

La pandemia ha reso evidente l’importanza e la necessità di questa professione, per il ruolo svolto nell’ambito della diagnosi dell’infezione e della prevenzione

La Provincia Redazione

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22 Dicembre 2022 - 13:47

Giornata nazionale dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, invisibili ma fondamentali

Centro Trasfusionale - Asst Cremona2

CREMONA - Invisibili, ma fondamentali. Giovedì 22 dicembre 2022 si celebra la seconda Giornata nazionale dedicata ai Tecnici sanitari di laboratorio biomedico (TSLB). Istituita il 22 dicembre 2021, riconosce il lavoro prezioso e incessante svolto da questi professionisti, da sempre al servizio delle persone e della sanità territoriale. La pandemia ha reso evidente l’importanza e la necessità di questa professione, per il ruolo svolto nell’ambito della diagnosi dell’infezione da Sars-Cov2 e della prevenzione.

 

Istituita nel 1934, la professione di Tecnico sanitario è da sempre parte del processo di diagnosi e cura. «Pochi sanno che l’80% delle diagnosi effettuate in sanità dipende da indagini di laboratorio», afferma Giampietro Morstabilini dirigente delle Professioni sanitarie dell’Asst di Cremona e da quarant’anni tecnico di laboratorio. «Tra le professioni sanitarie è quella meno “visibile” esegue indagini diagnostiche non a contatto con il paziente ma per il paziente».

 

L’Asst di Cremona può contare su 88 professionisti, di cui 71 all’Ospedale di Cremona e 17 all’Oglio Po. Oltre all’attività svolta all’interno del Laboratorio Analisi di Cremona (diretto da Sophie Testa) e di Oglio Po (diretto da Maria del Pilar Esteban), sono presenti anche nei reparti di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (diretto da Massimo Crotti), Anatomia Patologica (diretto da Marco Ungari), Ematologia (diretto da Alfredo Molteni) e nella Farmacia ospedaliera (diretta da Andrea Machiavelli).

 

DI COSA SI OCCUPA

Il Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico svolge attività di analisi biomediche e biotecnologiche, in particolare di biochimica, di microbiologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia, di istopatologia e citogenetica. Esegue l’analisi di un campione biologico (sangue, pezzo chirurgico, urine, espettorato, versamenti, etc.) o dell'esperimento in una ricerca scientifica, ed è inoltre responsabile della relativa validazione tecnica dell'analisi. È addetto all'utilizzo, manutenzione e controllo di qualità delle varie strumentazioni.

I tecnici sanitari di laboratorio di Cremona

 

Negli anni, questa attività ha vissuto un’enorme evoluzione tecnologica, grazie alla quale gli errori tecnici sono ormai ridotti al minimo: il 40 per cento di questi vengono effettuati nella fase che precede il laboratorio, il 30 percento in quella successiva. «Ciò non ha ridotto la responsabilità del tecnico di laboratorio - aggiunge Morstabilini - Anzi: ora è responsabile di ogni azione che compie. Lavorare con le macchine non significa semplicemente schiacciare un bottone, ma saper governare l’intero processo di elaborazione e saperne interpretare il risultato».

 

CONNESSI A TUTTO L’OSPEDALE

 

Venezia Massorcich coordinatore tecnico del Laboratorio analisi, racconta il lavoro quotidiano dei tanti professionisti che operano all’Ospedale di Cremona. «Il laboratorio è composto da tanti settori connessi tra loro, con funzioni, competenze e problematiche diverse. Giocare di squadra è la base, così come il senso di responsabilità individuale. Non abbiamo contatto diretto con il paziente, ma è come se fosse qui: il suo prelievo è altrettanto importante ed esige la massima attenzione».


Fondamentale la collaborazione con gli altri reparti, per scambiare informazioni utili a leggere i dati o riscontrare anomalie. «Non lavoriamo a compartimenti stagni – sottolinea Massorcich - dobbiamo sempre comunicare, anche per le cose più semplici. La pandemia ci ha insegnato ad affrontare cose inimmaginabili: di fronte a situazione di emergenza, è importante coordinarsi e fare attenzione ad ogni dettaglio, che soprattutto nel nostro campo fa la differenza».


 

I testimonial della giornata: Giampietro Morstabilini, Simone Castagnozzi, Venezia Massorcich, Mattia Caporali e Samantha Rinaldi

LAVORO SILENZIOSO E INSOSTITUIBILE

 

Simone Castagnuzzi lavora all’Ospedale di Cremona da quasi tre anni. Ha iniziato durante la pandemia, per tradurre in pratica la passione per l’ambito biologico-medico, che ha caratterizzato il suo percorso di studi. «Mi piace lavorare in laboratorio – afferma – vediamo risultati tangibili di ciò che facciamo, utilizzando strumenti che ci portano a mantenere standard di qualità importanti per la diagnosi e la cura dei pazienti».

Samantha Rinaldi fa questo lavoro da sei anni, da uno e mezzo nel Laboratorio di Cremona. «È un lavoro molto dinamico – afferma –ti espone meno di altre professioni sanitarie ma ti permette di fare qualcosa di utile per i pazienti. La pandemia l’ha reso visibile e ha fatto capire all’esterno dell’ospedale l’importanza di ciò che si fa qui. Oltre all’enorme carico di lavoro, siamo stati tra i primi ad ammalarci; tuttavia, quell’esperienza ha fatto conoscere e riconoscere la nostra professione».

Mattia Caporali ha iniziato nel 2020 e da un anno è in servizio a Cremona. «Non siamo in prima linea nell’assistenza al paziente, ma è un lavoro molto gratificante», afferma. «In tutto il processo analitico-diagnostico il nostro apporto è fondamentale: Senza il contributo del Laboratorio Analisi non si potrebbe fare una diagnosi corretta», spiega. «È una professione che pochi conoscono, ma è gratificante: personalmente preferisco non essere in primo piano ma essere utile».

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