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IL GIALLO DEL TRAGHETTO

Analizzato il telefono di Gaia, pochi dubbi: si sarebbe gettata in mare

A confermare la tesi dei magistrati palermitani è soprattutto una nota, scritta dalla 20enne il giorno prima della partenza: “È colpa di tutti e di nessuno allo stesso tempo, non importa alla fine moriremo tutti”

Elisa Calamari

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22 Dicembre 2022 - 09:19

Analizzato il telefono di Gaia, pochi dubbi: si sarebbe gettata in mare

Dei frame estrapolati dalla trasmissione "Chi l'ha visto?"

PADERNO - Non solo il messaggio mai inviato e indirizzato all’ex - “Ti amo, scusa per tutto 3:28 Addio (Chiamatelo)” - ma anche note con le riflessioni degli ultimi giorni, video tik tok con altri pensieri rivolti all’innamorato, selfie. Il contenuto del telefono cellulare di Gaia Randazzo, la 20enne scomparsa lo scorso 11 novembre sulla nave La Superba durante il tragitto Genova-Palermo, per la Procura è chiaro. E adesso che la perizia con l’elenco di quei testi è stata svelata, per la famiglia della giovane è un ulteriore colpo al cuore. Con ormai pochi dubbi: Gaia si sarebbe gettata in mare.

A confermare la tesi dei magistrati palermitani è soprattutto una nota, scritta da Gaia il giorno prima della partenza e modificata la sera sul traghetto: “È colpa di tutti e di nessuno allo stesso tempo - ha scritto fra le altre cose -, non importa alla fine moriremo tutti”. E poi una frase scritta su un video: “Io ti amo e proprio per questo me ne vado, perché non sei felice con me. Spero che trovi qualcuno che ti dia l’affetto giusto”.

Nei tabulati anche 45 chiamate whatsapp (probabilmente interrotte per mancanza di rete telefonica) all’ex, lasciato pochi giorni prima, fra le 21.50 e le 22.30 circa. Proprio il ragazzo è stato nuovamente contattato telefonicamente da una giornalista della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, ieri sera in tarda serata su Rai Tre. Ha spiegato di essere stato convocato dai carabinieri alla luce del contenuto del telefono di Gaia: “Ho ripetuto che io non mi sono mai reso conto di nulla, non era depressa. Se l’ho sentita? Sì quella sera, ma non mi ha detto nulla. Eravamo d’accordo di sentirci dopo il suo ritorno per decidere cosa fare. Non sapevo nulla. Quando ho saputo di Gaia sono morto”.

In un ampio servizio sono stati ascoltati anche gli zii siciliani della giovane di Acqualunga Badona (Maria Concetta e Salvatore) oltre alla sorella maggiore Erica: tutti la attendevano in Sicilia, a Cinisi, tutti hanno ribadito che nessuno si era reso conto della sofferenza interiore di Gaia. “Altrimenti non l’avremmo fatta partire”.

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