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STUDIO EPIDEMIOLOGICO ATS

Meno polveri, meno morti: «L’inquinamento è calato»

Tra il 2010 e il 2019 decessi diminuiti del 91% con i parametri europei e del 23% con quelli dell’Oms

La Provincia Redazione

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20 Dicembre 2022 - 05:20

Meno polveri, meno morti: «L’inquinamento è calato»

CREMONA - L’Ats della Val Padana ha concluso la prima parte dell’indagine epidemiologica cremonese riguardante il calcolo dei decessi attribuibili alle polveri sottili nel decennio 2010-2019. Lo studio è stato condotto sotto la supervisionedel Gruppo di Lavoro dell’Osservatorio Epidemiologico di Ats, guidato dal direttore Marco Villa.

Di assoluto prestigio il Comitato scientifico, del quale fanno parte il professor Marco Vinceti, il dottor Alessandro Marcon, il dottor Antonio Russo ed il dottor Alberto Zucchi.

La metodologia applicata in questo primo studio ha consentito di stimare il numero di decessi attribuibili all’inquinamento atmosferico da PM 2,5 tra i residenti nel distretto di Cremona nel periodo 2010-2019, i cui livelli abbiano ecceduto il limite di 25 microgrammi per metro cubo (µg/m3) stabilito dalla normativa italiana ed europea, o in alternativa il valore obiettivo di 5 microgrammi per metro cubo recentemente raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), essendo stati dimostrati impatti negativi sulla salute a livelli di inquinamento atmosferico anche bassi. 

Secondo il report le concentrazioni medie
hanno subito
una riduzione significativa
nell’arco
del decennio
È stata
pari al 26%

Le stime sono state calcolate per il Comune di Cremona, i Comuni limitrofi interessati da insediamenti industriali di particolare rilevanza e l’insieme degli altri Comuni del Distretto. L’analisi ha tenuto conto sia del particolato cosiddetto ‘primario’ che di quello di origine secondaria, frutto cioè di trasformazioni chimiche che avvengono in atmosfera successivamente all’emissione di alcuni inquinanti precursori (ossidi di azoto, di zolfo, ammoniaca, ecc.). Quest’ultima tipologia costituisce generalmente la quota predominante del particolato aerodisperso.

I risultati ottenuti indicano come il 4% dei decessi per cause naturali registrati nel decennio considerato sia attribuibile a livelli di PM 2,5 superiori a 25 µg/m3. Un’esposizione a concentrazioni superiori al valore obiettivo raccomandato dall’Oms (pari a 5 µg/m3) mostra invece come il 16% dei decessi per cause naturali sia attribuibile alla quota eccedente di inquinamento atmosferico, in linea con valori simili per tutte le province padane.

Nel Distretto di Cremona sono stati 724 i decessi attribuibili a cause naturali nel decennio considerato – 319 nel Comune di Cremona – per esposizione al PM 2,5 superiore al limite normativo di 25 µg/m3. Si è inoltre riscontrata una tendenza decrescente sia in riferimento al numero assoluto che alla quota percentuale di decessi attribuibili al PM 2.5. Ciò è dovuto al fatto che, nel corso degli ultimi anni, le concentrazioni medie di PM 2,5 hanno subito una significativa riduzione, passando da 34,3 µg/m3 nel 2010 a 25,4 µg/m3 nel 2019 (-26%).

Di conseguenza, i decessi attribuibili all’inquinamento da PM 2.5 hanno registrato un marcato decremento: dai 115 del 2010 ai 10 nel 2019 (-91% in 10 anni), da 322 a 249 (- 23%) nello scenario Oms.

La quota di decessi attribuibili al PM2,5 è simile nella città di Cremona e nel resto del distretto, fatta eccezione per i Comuni limitrofi al capoluogo, caratterizzati dalla presenza di insediamenti produttivi, in cui è leggermente inferiore. Sono state anche presentate le stime dei decessi per cause cardiovascolari, cause respiratorie e per tumore al polmone attribuibili all’eccesso di PM 2,5 rispetto al limite normativo di 25 µg/m3, con risultati – almeno dal punto di vista qualitativo – sovrapponibili a quelli dell’analisi principale. Circa il 5% dei decessi per le cause specifiche considerate sono complessivamente attribuibili all’inquinamento.

Questi i numeri assoluti dei decessi per singole cause attribuibili all’eccesso di PM 2,5: 368 decessi per cause cardiovascolari, con un decremento dai 58 decessi del 2010 ai 5 del 2019 (-91%); 56 decessi per cause respiratorie, dai 9 nel 2010 a 1 nel 2019 (-89%); 59 decessi per tumore al polmone, diminuiti del 90% (da 10 morti nel 2010 a 1 nel 2019). Queste stime di eccesso di mortalità divengono inevitabilmente più elevate nel caso si consideri come riferimento il valore obiettivo dell’Oms, risultando pari a 1.434 decessi per cause cardiovascolari, 206 decessi per cause respiratorie e 198 decessi per tumore al polmone.

Conseguire nel breve periodo il valore ideale Oms di 5 µg/m3 appare poco realistico, a maggior ragione nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate d’Europa per diverse cause: intenso traffico veicolare, particolare orografia, condizioni climatiche, alta densità abitativa nelle città, grande industrializzazione e presenza di allevamenti zootecnici intensivi.

Lo studio dell’Ats ha tenuto conto - per la stima dell’esposizione a PM 2,5 - dei contributi dei vari settori (monitorati da Arpa Lombardia e da Arpa Emilia Romagna) che sono così distribuiti: oltre il 50% dovuto al riscaldamento domestico, poco meno del 20% al trasporto su strada, circa il 10% rispettivamente ad altre sorgenti mobili e macchinari. L’industria è il settore più monitorato nel contesto delle procedure per l’autorizzazione all’esercizio.

Come illustrato in precedenza, le concentrazioni di PM 2,5 sono progressivamente diminuite nel corso degli ultimi anni. L’auspicio è quello di ottenere un’ulteriore sostanziale riduzione nei prossimi anni, perseguibile attraverso misure quali politiche di efficientamento energetico degli edifici, riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, promozione di una mobilità sostenibile, ed applicazione delle migliori tecniche disponibili per la riduzione delle emissioni.

L’Ats della Val Padana intende proseguire l’Indagine Epidemiologica Cremonese con l’analisi dei dati (l’effetto dell’inquinamento atmosferico su malattie respiratorie in età pediatrica, esiti riproduttivi e l’incidenza di leucemie acute), i cui risultati saranno resi noti nei prossimi mesi.  

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