L'ANALISI
17 Dicembre 2022 - 12:27
CREMONA - Dalle cinque del pomeriggio alla sera dell’altro ieri sono rimaste completamente al freddo le famiglie che abitano nel complesso di palazzine dell’Aler, al civico 6 di via Ciria. Quattro palazzine per otto famiglie, più un altro stabile con sedici famiglie. Soprattutto anziani.
«I termosifoni sono rimasti spenti – racconta una inquilina —. L’Aler alle sette di sera non si può più chiamare. Non c’è più il numero d’urgenza».
L’inquilina denuncia il fatto e racconta com’è andata: «Sono scesa dove c’è la caldaia, c’è un numero e alle sette ho telefonato. Mi ha risposto un signore di Brescia. Mi ha detto: ‘Signora, noi non possiamo fare niente, perché in base al nuovo accordo che abbiamo preso con l’Aler, noi siamo solo i gestori della caldaia, veniamo pagati solo per mettere in sicurezza la caldaia, ma non abbiamo più l’appalto per controllare il riscaldamento negli appartamenti. Questi sono i nuovi accordi’. E noi che siamo al freddo cosa facciamo? ‘Mando una mail all’Aler se ci dà l’okay per alzare il riscaldamento’. Ma qui non si tratta di alzare o abbassare, i termosifoni non vanno. Il signore mi ha detto che lui a Cremona non poteva venire. È vergognoso, ci sono persone anziane, c’è una signora di 93 anni che sta piangendo».
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