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LE FRONTIERE DEL LAVORO

La flessibilità intelligente per vincere le nuove sfide

Fa centro l’incontro organizzato dall’Associazione Industriali. «Ora più attenzione agli obiettivi»

Alberto Guarneri

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redazione@laprovincia.it

13 Dicembre 2022 - 05:05

La flessibilità intelligente per vincere le nuove sfide

CREMONA - Rimodellare le prospettive del rapporto di lavoro, dotandosi delle adeguate competenze gestionali per arrivare ad uno smartworking non più emergenziale, ma strutturale ed organizzativo. Una sfida che per il mondo del lavoro sta diventando sempre più urgente da affrontare e di cui si è parlato ieri al seminario ‘La flessibilità sostenibile, il punto sulla disciplina del lavoro nel post pandemia’, organizzato dall’Associazione Industriali di Cremona in collaborazione con Umana.

«Il lavoro agile è un laboratorio per il rapporto di lavoro – ha spiegato Arturo Maresca, professore ordinario di Diritto del lavoro all’Università La Sapienza di Roma – che deve orientarsi sempre più sulla modalità a progetto, ovvero sul dare degli obiettivi all’attività lavorativa. L’attenzione deve essere maggiormente rivolta ai risultati di un programma di lavoro rispetto alle tempistiche dello stesso». Una necessaria diversificazione dell’approccio al rapporto di lavoro che coinvolge sia il settore pubblico che il settore privato, con esiti però differenti, secondo il professor Maresca.

«L’approccio delle aziende allo smartworking - spiega - è senz’altro interessato, ma per forza di cose legato a valutazioni di possibilità e di utilità, quindi di fatto a delle scelte organizzative delle aziende stesse. Credo comunque che il lavoro da remoto si espanderà, anche se vedo un gap tra settore privato e settore pubblico, con quest’ ultimo che avrebbe bisogno di maggiore capacità di organizzazione del lavoro e di gestione dei lavoratori da remoto». Il lavoro agile era già stato regolato prima della pandemia nel 2017 e dal 1º settembre 2022 ha potuto godere di uno snellimento burocratico, con il decadere dell’obbligo per le aziende di inviare al Ministero del Lavoro i singoli accordi con i dipendenti, una procedura farraginiosa ed onerosa.

Tuttavia secondo il professor Maresca è necessario fare delle distinzioni. «Ben venga lo snellimento burocratico, ma credo sia necessario distinguere, e regolamentare di conseguenza, le tipologie di lavoro agile, come telelavoro, smartworking e lavoro da remoto». Il mondo del lavoro è in transizione e deve saper trovare un equilibrio tra la flessibilità richiesta dalle aziende e la stabilità di cui necessitano i lavoratori. Una problematica di non facile soluzione, che il responsabile dell’Ufficio Legale e Contrattualistica di Umana, Leonardo Fabretti, ha cercato di affrontare.

«La transizione non è solo nei luoghi ma anche nella tipologia di mercato, con professionalità in continua evoluzione. È ovviamente necessario essere occupati, ma bisogna essere anche occupabili mettendo in pratica il ‘lifelong learning’, ovvero un apprendimento continuo nel tempo, per rafforzare le competenze già possedute e ibridarle con le nuove. Il lavoro tramite agenzia, termine che trovo più corretto di ‘somministrazione’, può garantire alle aziende la flessibilità che cercano e allo stesso tempo assicurare stabilità ed occupabilità ai lavoratori».

Un obiettivo ambizioso, raggiungibile tramite la formazione, come ha spiegato Fabretti: “Il 4% dei nostri contributi viene versato all’ente di formazione FormaTemp e pensiamo che sia denaro ben investito, perché le trasformazioni che sta vivendo il mondo del lavoro rendono ormai imprescindibile un apprendimento diversificato e continuativo nel tempo». Una spinta all’evoluzione che interessa quindi tutte le parti in causa, anche se con modalità diverse: competenze in costante aggiornamento e fluidità nei rapporti di lavoro diventano necessarie, al pari di una rinnovata capacità gestionale sia del lavoro che dei lavoratori. 

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