L'ANALISI
12 Dicembre 2022 - 19:26
Foto di gruppo con i neo laureati (i 3 in presenza) in Food Processing
CREMONA - È tempo di discussione delle tesi per le lauree magistrali della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona. Sono stati 27 i neo dottori che oggi hanno celebrato il momento conclusivo del loro percorso, 23 del corso di laurea magistrale in Agricultural and food economics, 4 i laureati del corso magistrale in Food processing: innovation and tradition, a cui si aggiungono i 5 laureati del corso di laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari.
L’aula magna del campus di Santa Monica è stata anche la location di un’importante ‘prima volta’: dei 4 laureati della magistrale internazionale in Food Processing, infatti, due sono i primi a ottenere la doppia laurea, grazie alla partnership tra la facoltà di Scienze agrarie della Cattolica e Isara (la ‘grande école’ francese specializzata in scienze agrarie, alimentari e ambientali) di Lione. Si tratta di Alberto Peracchione e Hajji Moez.
«Il corso racchiude nel nome le intenzioni che stanno dietro la laurea magistrale in Food processing, innovation and tradition: partire dalla fortissima tradizione tecnologica che contraddistingue la produzione alimentare italiana, interpretandone l’evoluzione alla luce dei cambiamenti climatici, dei cambiamenti dei gusti dei consumatori, dei nuovi stili di vita, che spingono il mercato della trasformazione agroalimentare a un ripensamento e a un riposizionamento degli alimenti prodotti», ha affermato il professor Lorenzo Morelli, coordinatore del corso, che specifica come l’ambizione di questa laurea magistrale sia quella «di preparare una classe dirigente capace di muoversi su uno scenario globale, sia per quanto riguarda la trasformazione degli alimenti, sia per la loro commercializzazione e il loro posizionamento sui mercati esteri».
«Questa laurea è nata dalle richieste delle industrie alimentari italiane di potersi avvalere di laureati magistrali capaci di sovrintendere alle innovazioni tecnologiche necessarie per l’evoluzione dei prodotti e preparati ad avere uno sguardo globale sul mondo», prosegue il professor Morelli. Da qui la necessità di un corso in lingua inglese utile peraltro «a rispondere alle esigenze degli studenti stranieri. La laurea si inserisce, inoltre, in un percorso di doppia laurea con l’Università Isara di Lione». La spinta all’internazionalizzazione è da sempre una cifra distintiva della facoltà di Scienze agrarie sia per l’attività di ricerca che per l’offerta formativa erogata, che a Cremona vede da anni attivo anche il corso di laurea in Agricultural and Food Economics.
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