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ECONOMIA: LE NUOVE NORME

Cappuccio e brioche con il bancomat? Qui «servizio garantito»

Mentre in Italia infuria la polemica, a Cremona, a Crema e in provincia baristi ed esercenti non alzano barricate. Carta ok anche per un caffè

Mauro Cabrini

Email:

mcabrini@laprovinciacr.it

07 Dicembre 2022 - 05:20

Cappuccio e brioche con il bancomat? Qui «servizio garantito»

CREMONA - Cappuccio e brioche con il Bancomat? Nessun problema. Il pane? Nemmeno. E la spesa in drogheria da dieci euro con la carta di credito? Zero rimostranze. Mentre in Italia infuria la polemica, con le denunce che si susseguono alimentate anche da storie social, le associazioni che protestano al netto delle sfumature e la politica che si accapiglia seguendo le proprie visioni differenti, a Cremona e in provincia non si alzano barricate: strisciare invece che sfilare i contanti dal portafoglio è operazione accettata da tutti senza difficoltà alcuna. Anzi, con un nota bene: «È un servizio al cliente e come tale lo offriamo volentieri» precisano i baristi quanto gli esercenti. Altro che evasori.

Nicoletta Silvani del Lord caffè di Cremona ed Enrica Basilico

A CREMONA

La prima colazione prova è al Bar San Giorgio di Cremona: nello storico punto di riferimento di piazza Risorgimento, cappuccino, brioche alla crema e due pacchetti di sigarette. Alla cassa nemmeno chiedono: di fronte al Bancomat, presentano il Pos. Solo un accorgimento: carta appoggiata ad una macchinetta per la colazione, stessa carta appoggiata ad un’altra macchinetta per le sigarette. Conto da 15 euro. In centro, la tappa è in corso Garibaldi, da Pane e Amore Bakery Caffè: un altro cappuccino e, stavolta, anche il pane. Costa 1,60 il cappuccio, 1,10 il pane. Anche qui, Pos sul bancone e via andare. Grazie e arrivederci.

Paola Ravara del Bar Campi di Cremona


E così, con cortesia e nessun ostacolo, ci si comporta anche al Lord Caffè. «E del resto uso abitualmente il bancomat per pagare qualsiasi cosa e non ho mai ravvisato alcuna contrarietà da parte dei baristi», commenta Enrica Basilico, mentre sta pagando proprio con il Pos presso il locale di corso Garibaldi, dopo aver trascorso una notte in B&B e aver acquistato tipicità locali.

«Ho attivato il Pos da sempre — aggiunge Nicoletta Silvani dietro al bancone —. Nessun problema a far pagare con bancomat e carta di credito. Certo, le spese ci sono, soprattutto per i piccoli importi i costi del servizio per il barista superano l’incasso, ma quando si decide di dare un servizio bisogna prendere vantaggi e svantaggi». E sulla stessa linea di pensiero si pone Paola Ravara del Bar Campi: «Ho il Pos e l’ho attivato per un servizio da offrire ai miei clienti. Ma su un solo caffé o un cappuccio a volte rischia di essere più un costo che altro».

Promise Brugna del Caffè Bottesini di Crema

A CREMA

Il capoluogo è in linea con il Pos, la seconda città del territorio pure. Nessun problema all’utilizzo di carte di credito o bancomat, anche per pagare consumazioni di pochi euro, da parte dei gestori del Caffè Bottesini, all’interno del centro giovanile San Luigi. «Siamo al servizio dei clienti, Pos o non Pos – sottolinea Promise Brugna -: certo di solito il caffè lo pagano con la moneta. Più frequente invece che il pagamento del pranzo avvenga tramite carta di credito». Ma in ogni caso, nell’uno o nell’altro, per pochi spiccioli o per il conto del pranzo, sul bancone c’è quel che serve: contanti o carta non fa differenza.

Tiziana del Liston Bar di piazza Garibaldi a Casalmaggiore

A CASALMAGGIORE

Anche a Casalmaggiore il caffè al bar non è in conflitto con il pagamento digitale attraverso Pos e carta di credito. «Siamo obbligati a farlo — dice Tiziana del Liston Bar —, ma se non fosse per le commissioni sarebbe un sistema ancora più comodo di pagamento perché ci eviterebbe di avere il cassetto pieno di moneta, che, in realtà, a volte scarseggia e bisogna diventare matti per recuperarla». Fine delle prove: dal Cremasco al Casalasco passando per il Cremonese, il pagamento senza contanti non è un fastidio. Nemmeno per un caffè. E stando almeno alle testimonianze raccolte fra capoluogo e territorio, pur sembrando quasi incredibile sono sempre di più i clienti che sotto la tazzina piazzano la carta di credito o il bancomat. Segno dei tempi che cambiano. Al netto di ogni polemica.

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