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Nidec, operai ancora in sciopero

Il motivo è lo stesso delle prime quattro ore effettuate mercoledì 23 novembre, ossia il mancato rinnovo del contratto e la volontà aziendale di legare l’intero ammontare del premio di risultato alla presenza

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

30 Novembre 2022 - 15:01

Nidec, operai ancora in sciopero

CASALMAGGIORE - Gli operai della Nidec (Gruppo Fir International, ricambi di motori elettrici) oggi sono tornati a scioperare stazionando davanti allo stabilimento di via Roma. Due ore dalle 9 alle 11 e altre due sono previste dalle 14.30 alle 16.30, con un’adesione alta, stimata intorno all’80 per cento. Il motivo è lo stesso delle prime quattro ore di sciopero effettuate mercoledì 23 novembre, ossia il mancato rinnovo del contratto, scaduto da due anni, e la volontà aziendale di legare l’intero ammontare del premio di risultato alla presenza.

“Esiste una bozza, che prevede un paio di punti, per il raggiungimento degli obbiettivi, basati su fatturato e qualità, poi tutto viene riparametrato sulla presenza”, dicono i sindacalisti. Questa mattina erano presenti il funzionario Fiom Cgil Marco Cagnati e le rsu Marilena Rossi e Monica Azzini della stessa sigla e Monica Tonghini, operatore Fim Cisl.

L’aspetto che i dipendenti non accettano è la previsione di non assegnare il premio di risultato in caso di assenza di quindici giorni, comprendendo nel calcolo i permessi per la legge 104, la maternità sia obbligatoria che facoltativa, l’infortunio e i permessi Avis.

Noi riteniamo che penalizzare ad esempio i giorni di assenza legati alla donazione del sangue, un servizio di alto valore sociale, sia inaccettabile, soprattutto in un periodo come questo - dicono i sindacalisti -. Così come troviamo inaccettabile che il manager abbia interloquito direttamente con i dipendenti scavalcando le rsu, com’è invece previsto. Se vogliamo arrivare ad una soluzione, dobbiamo confrontarci con l’azienda e noi siamo pronti a farlo insieme. L’azienda ha detto che è disposta a prendere in considerazione caso per caso, ma non è un approccio corretto. Servono regole scritte chiare, uguali per tutti, non si può agire in base a fattori soggettivi. Domani comunque faremo l’assemblea e spiegheremo la situazione. Constatiamo che per ora ci troviamo di fronte ad un muro, ma non abbiamo intenzione di cedere. Andremo avanti a fare sciopero, anche se non è una cosa che si fa a cuor leggero, perché poi ci sono delle decurtazioni dello stipendio. Ma i dipendenti sono decisi, anche quelli che hanno contratti a tempo determinato e che comprensibilmente hanno dei timori”.

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