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VIADANA

L'addio a Gabriele: «Adesso c’è tanta sofferenza, ma ora ti lasciamo andare»

Folla e lacrime al funerale del 13enne Merico, con mamma e papà che ballano il sirtaki come da tradizione greca

Nicola Barili

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redazione@laprovinciacr.it

29 Novembre 2022 - 19:35

L'addio a Gabriele: «Adesso c’è tanta sofferenza, ma ora ti lasciamo andare»

VIADANA - Anche le persone che a fatica erano riuscite a controllare la commozione durante la funzione nella chiesa di San Martino, oggi pomeriggio non hanno potuto trattenere le lacrime quando la bara bianca del 13enne Gabriele Merico è uscita sul sagrato e i genitori Nicola ed Elisabetta, insieme con il fratello Alessandro, 7 anni, e altri familiari, hanno dato l’ultimo addio al ragazzo stroncato dalla leucemia accennando alcuni passi di sirtaki con le braccia intrecciate tra loro, come avviene in molti funerali in Grecia (la famiglia è di origine ellenica). Così le esequie del giovane si sono in pratica aperte e chiuse a tempo di musica, dato che prima di entrare in chiesa la bara aveva sostato per alcuni minuti sul sagrato mentre nell’aria risuonavano le note di «Fortunate Son» dei Creedence Clearwater Revival, la canzone preferita da Gabriele.

merico

La musica, del resto, era una sua passione (suonava la chitarra e componeva brani rap) e lo ha accompagnato lungo i due difficilissimi anni in cui ha lottato con grande coraggio contro la malattia, vivendo gran parte del suo tempo in una stanza del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Maggiore di Parma. In una chiesa gremita, con tante persone che non sono riuscite a entrare e hanno seguito il funerale dall’esterno, a dare l’ultimo saluto a Gabriele c’erano tantissimi giovani: i compagni della classe 3ª D della scuola media Parazzi (che hanno lanciato in aria palloncini bianchi e rossi al termine delle esequie), quelli che con il ragazzo scomparso avevano frequentato le elementari Vanoni, gli amici delle giovanili del Basket Viadana, i compagni di scuola del fratello Alessandro. E poi maestre e professori e tanti amici della famiglia Merico, molto conosciuta nel viadanese anche per il lavoro di Nicola ed Elisabetta, entrambi dentisti.

A celebrare la funzione il vicario don Luca Bosio, affiancato dal parroco don Antonio Censori, dal collaboratore parrocchiale don Andrea Paroli e da un sacerdote del Comitato delle chiese cristiane della diocesi di Parma (di cui fa parte la Chiesa ortodossa in lingua greca). Al termine della liturgia, i genitori di Gabriele hanno ricordato il figlio con la voce incrinata dalla commozione. Mamma Elisabetta ha letto una lettera scritta da una dottoressa dell’Ospedale di Parma che ha assistito il figlio nella sua battaglia contro la leucemia, nella quale il medico ha esaltato la creatività, la sensibilità e l’umanità del suo giovane paziente, che le è rimasto talmente nel cuore da aver dato il nome di Gabriele al figlio nato da poco. Un’altra dottoressa ha invece scritto una poesia, ricordando con quanto desiderio Gabriele chiedeva i permessi per tornare a casa e stare qualche ora con la famiglia. Il padre del giovane ha invece letto una lettera indirizzata al figlio, ricordando i momenti difficili ma anche quelli colmi di speranza e sottolineando quanto Gabriele abbia dato, lui che stava soffrendo, fiducia e forza ai familiari.

«In questo momento non trovo ragione per tanta sofferenza, ma continuerò a cercarla», ha detto il padre. «Ora ti lasciamo andare, corri Gabriele...». Anche un’amica ha voluto ricordare il 13enne scomparso, rammentando quando il ragazzo scherzava sui tanti farmaci che assumeva dicendo che lo avrebbe fatto diventare un gigante dai superpoteri, come il personaggio del suo fumetto preferito. Anche le parole di Jacopo, il miglior amico di Gabriele, hanno toccato il cuore dei presenti: «Mi dicevi che se non ce l’avresti fatta, avrei dovuto occuparmi di tuo fratello Alessandro, ora ti prometto che lo farò».

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