L'ANALISI
26 Novembre 2022 - 15:31
CREMONA - Confagricoltura Donna, grazie alle imprenditrici dell’associazione di categoria, anche quest’anno è stata in prima linea nel promuovere la raccolta di fondi in favore di Aida, la onlus che dà assistenza alle vittime di abusi di genere, siano essi fisici, psicologici o economici. Questa mattina, le 12 volontarie, guidate dalla vicepresidente regionale Gabriella Poli, hanno allestito la bancarella con 200 chilogrammi di clementine, rigorosamente Igp e raccolte in Calabria. I sacchetti da 1,5 chilogrammi sono andati a ruba. Si sono piazzate in piazza Roma, sul lato della Galleria XXV Aprile. «Un’affluenza massiccia, tanto che abbiamo dovuto concludere prima del previsto la nostra distribuzione con raccolta di offerte – sottolinea al termine la stessa Poli, socia della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi –: il nostro grazie va innanzitutto ai tanti cremonesi che ci sono stati vicino e sono venuti a trovarci per dare il loro contributo di solidarietà».
Un appuntamento che è ormai diventato un’abitudine in occasione delle giornate dedicate alla lotta alla violenza sulle donne. La distribuzione dei tipici frutti invernali è giunta infatti alla decima edizione, da un paio d’anni viene organizzata da Confagricoltura anche in collaborazione con il Soroptimist club. «A livello regionale, la principale iniziativa pro Aida si svolge proprio qui a Cremona» ha aggiunto Poli. A portare la solidarietà del Comune è intervenuta l’assessore assessore Rosita Viola. Confagricoltura donna ha poi organizzato altri appuntamenti simili in tutta Italia, proprio in occasione della giornata contro la violenza di genere e per manifestare il proprio no ad ogni forma di sopruso nei confronti delle donne, oltre ad esprimere solidarietà verso le vittime di femminicidio.
«Le clementine – evidenzia Caterina Brazzola, presidente di Confagricoltura donna Lombardia – sono state scelte come simbolo per celebrare la giornata della violenza contro le donne prendendo spunto da un grave episodio accaduto in Calabria nel 2013: l’uccisione da parte del fidanzato di una sedicenne, massacrata e bruciata viva proprio in un agrumeto a Corigliano Calabro. Il femminicidio è un grave delitto sul quale tutti i riflettori devono continuare a rimanere accesi. Ma bisogna tenere alta l’attenzione su qualsiasi manifestazione di violenza di genere, non solo per stroncare sul nascere episodi che potrebbero sfociare in fatti atroci, ma soprattutto per ricordare il principio dell’inviolabilità dei diritti umani e del rispetto reciproco, fondamentali per la società».
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