L'ANALISI
19 Novembre 2022 - 16:56
CREMONA - Una affollata Sala Benaco è stata teatro, oggi, del convegno ‘Il ruolo della riabilitazione nel paziente fragile anziano - Dall’esercizio terapeutico all’utilizzo della tecnologia disponibile - Stato dell’arte e update’, organizzato da Asst Cremona in collaborazione con Cremona Solidale e l’Università degli Studi di Brescia presso Cremona Solidale. Il convegno, che ha vantato docenti e moderatori di elevato profilo, nonché l’iscrizione di un centinaio di professionisti (fisioterapisti/medici, tutor e assistenti del Corso di Studi in Fisioterapia), dopo una breve introduzione di Alessandra Bruschi, direttore generale di Cremona Solidale, è stato aperto dal saluto istituzionale di Maria Anna Dossena, direttore didattico del corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Brescia.
Il convegno è stato concepito come una giornata di alta formazione teorico-pratica sul ruolo della riabilitazione nel paziente fragile anziano facendo il punto sullo stato dell’arte e sugli aggiornamenti inerenti non solo all’esercizio terapeutico, ma anche e soprattutto all’utilizzo della tecnologia disponibile nell’affrontare un paziente complesso e delicato come è il paziente anziano. «L’obiettivo, centrato, del convegno - spiega Alessandro Morandi, geriatra, dirigente medico di Cremona Solidale, responsabile scientifico dell’evento - era incrementare le conoscenze dei professionisti circa il ruolo della riabilitazione nella gestione del paziente anziano fragile anche attraverso la presentazione di casi clinici».
«Abbiamo pensato di impostare il convegno seguendo un approccio interdisciplinare - continua Morandi - alternando le relazioni dei geriatri a quelle dei fisioterapisti in un contesto d’interazione d’equipe. Dopo una parte introduttiva su tematiche generali relative all’evoluzione della salute della persona anziana, si è entrati nello specifico degli interventi riabilitativi territoriali al domicilio, spiegando quali praticare e con quali modalità. Da rimarcare il focus sulla sarcopenia - come individuarla e come intervenire da un punto di vista clinico e geriatrico -, essendo la perdita della massa e della forza muscolare una delle sindromi geriatriche più frequenti, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19. Nella seconda parte del convegno ci si è concentrati su due aspetti: capire come utilizzare le tecnologie applicate alle sindromi geriatriche, contestualizzandole alla reale possibilità che l’anziano fragile possa interagire con queste, soprattutto se affetto da demenza, quindi con maggiori difficoltà a seguire le indicazioni fisioterapiche. Altri temi di grande interesse: l’approccio ‘low tech’ alla riabilitazione della persona con demenza e frattura di femore e le tecnologie assistite nel paziente con decadimento cognitivo e comorbidità ortopedica».
«Il convegno - spiega Cristian Carubelli, direttore delle Attività Didattiche del Corso di Studi in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Brescia (sede di Cremona - Asst) - ha offerto ottimi spunti, non solo di riflessione, ma anche in prospettiva per ragionare sul ruolo della riabilitazione del paziente fragile anziano, avendo messo a confronto pratiche già conosciute e acquisite con proposte ed esercizi terapeutici che sfruttano le più moderne tecnologie. Con riferimento non tanto all’utilizzo di attrezzature e macchinari dedicati, quanto alle nuove app, con cui è possibile monitorare (dai parametri vitali, alla correttezza dell’esecuzione, all’intensità degli esercizi eccetera) il paziente e aiutarlo nella gestione del movimento in generale, anche in una condizione di auto-trattamento. È poi bene specificare che le nuove app e la telemedicina possono dare risposte sulla gestione della riabilitazione non solo in ambito muscoloscheletrico, ma pure cognitivo, comportamentale e neurologico. Anche in vista dei nuovi trend, ormai assolutamente attuali, previsti dal Pnrr».
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