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PANDINO: IL LUTTO

La morte di Luca, parenti e amici: «Un dolore che lascia senza fiato»

La salma, trasferita subito dopo all’obitorio di Cremona, è stata sottoposta all’esame autoptico. Restano da fissare i funerali

La Provincia Redazione

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15 Novembre 2022 - 16:18

La morte di Luca, "un dolore che lascia senza fiato" parenti e amici

Luca Restelli e il luogo dell'incidente lungo la Melotta

PANDINO - Restano da fissare, novità potrebbero esserci domani, i funerali di Luca Restelli, il 30enne archeologo e assessore esterno alla Cultura di Palazzo Pignano morto nella notte tra domenica e lunedì nell’incidente stradale avvenuto sulla provinciale Melotta. La salma, trasferita subito dopo all’obitorio di Cremona, è stata sottoposta all’esame autoptico, i cui risultati saranno resi noti tra alcune settimane. Restelli ha perso la vita in un frontale lungo il rettilineo che da Spino porta nella frazione di Pandino. La sua Fiat Punto si è scontrata con un camion adibito al trasporto del latte. Tutto il paese, ma anche la comunità di Palazzo Pignano, si è stretto in queste ore attorno ai familiari di Luca, che viveva con i genitori e il fratello Marcello nella villetta di via San Giuseppe. Un grande abbraccio per un ragazzo ritenuto da tutti una persona speciale, di grande cuore e intelligenza.

La macchina distrutta di Luca Restelli dopo il frontale con un camion del trasporto latte

Significativo il ricordo di chi lo conosceva sin dall’adolescenza, dalle giornate passate insieme all’oratorio San Luigi ad allestire i musical. «Ricordo che prima di ogni spettacolo, nel tuo consueto discorso motivazionale rigorosamente in piedi sul tavolo, provavi ad arringare noi, i tuoi gladiatori. Ci dicevi sempre: il pubblico lo dovete far piangere, deve rimanere senza fiato! Questa volta però siamo noi a piangere e ad essere rimasti senza fiato. Tu eri così, avevi la forza e la pazzia di prendere 25/30 scappati di casa e mettere su un musical. Nello scetticismo iniziale, pensavamo tutti fossi matto, ma alla fine hai sempre avuto ragione. E così, anno dopo anno, ci siamo ritrovati su quel benedetto palco in oratorio. E sono stati momenti bellissimi, che ognuno porterà sempre dentro». E ancora il commiato di chi aveva conosciuto Luca per il suo lavoro di archeologo che, negli ultimi anni, lo aveva portato a girare l’Italia. I colleghi degli scavi di Nora, in Sardegna, ne hanno tratteggiato così la figura: «Un ragazzo fuori dall'ordinario, un allievo, un amico, un fratello. Uno dei figli di Nora, che qui ha preso e appreso, ma a cui ha saputo anche dare».

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