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LA CAMPAGNA VACCINALE

Antinfluenzale e anti Covid, perché proteggersi è meglio

I consigli dei medici di famiglia e dei pediatri di Ats Val Padana: regole, costi e impatto sulla sanità

La Provincia Redazione

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30 Ottobre 2022 - 18:03

Antinfluenzale e anti Covid, perché proteggersi è meglio

CREMONA - Anche quest’anno è attiva l’offerta della vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2022/2023; insieme alle consuete misure igienico-sanitarie, la vaccinazione è lo strumento più efficace e sicuro per prevenire l’influenza stagionale. La vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente alle persone che, per patologia o età, sono a maggior rischio di complicanze o appartengono alle categorie per le quali essa è indicata dal Ministero della Salute.


Come noto, è contemporaneamente attiva – dal 30 settembre scorso — la vaccinazione anti Covid-19, sia per la quarta dose per tutti i cittadini di età pari o superiore a 12 anni, sia — dal 21 ottobre scorso — per la quinta dose rivolta ai cittadini di età pari o superiore a 60 anni che hanno già ricevuto la quarta. Per tutti, la nuova dose di vaccino anti Covid-19 può essere somministrata dopo un intervallo minimo di almeno 120 giorni (4 mesi) dalla precedente dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo).


«È opportuno ricordare — dichiara Silvana Cirincione, direttore sanitario di Ats Val Padana – che entrambi i virus influenzale e SARS-CoV-2 hanno in comune la sintomatologia respiratoria e la modalità di trasmissione. Uno studio realizzato dall’Osservatorio Epidemiologico dell’Ats di Milano, ha evidenziato che la somministrazione combinata dei vaccini anti Covid-19 e antinfluenzale ha ridotto del 30-40% il rischio di ricovero per Covid-19 e decesso per tutte le cause, rispetto ai soggetti vaccinati solo con il vaccino anti Covid-19».


La ricerca di Ats Milano è stata condotta su oltre 600.000 soggetti che hanno ricevuto la prima dose booster del vacci­no anti-Sars-CoV-2 tra il 1° ottobre 2021 e il 1° marzo 2022: è emerso che il vantaggio è rilevante indipendentemente dal momento in cui è stata somministrata la vaccinazione antinfluenzale rispetto all’anti Covid-19. E così, anche alla luce di questi risultati, i medici di Medicina Generale e i pediatri di Libera Scelta di Ats Val Padana sottolineano gli indiscutibili benefici per la salute delle politiche vaccinali offerte in sani­tà pubblica. Per la provincia di Cremona ne hanno parlato il dottor Federico Bontardelli e il pediatra Livio Pedroni.

Silvana Cirincione

I MEDICI DI MEDICINA GENERALE

«L’influenza ha un importante impatto sulla clinica e sui costi sanitari: in ogni stagione invernale circa un soggetto ogni 10 si ammalerà di influenza. – afferma il dottor Federico Bontardelli, medico di medicina generale a Cremona —. Il metodo principale di prevenzione è la vaccinazione antinfluenzale. Ci sono particolari classi di soggetti alla quale deve essere offerta con maggiore attenzione: over 60, pazienti fragili, malati cronici (portatori di patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, obesità) e donne in gravidanza (in particolare secondo e terzo trimestre). Non vanno dimenticati anche i soggetti sani, ma che si prendono cura dei più fragili, come i sanitari e i caregiver, oltre ad altre categorie che possono entrare facilmente in contatto con il virus. L’influenza solitamente non porta a complicanze, quelle possibili sono: sovrainfezioni batteriche, miocardite, malattie neuromuscolari e aggravamento di patologie croniche. Per le donne in gravidanze, il virus influenzale può determinare il parto prematuro, basso peso alla nascita del feto o addirittura all’aborto. Il vaccino è sicuro, con scarse controindicazioni: tutti possono essere vaccinati, salvo alcuni rari casi come ad esempio soggetti con allergici a componenti del farmaco. Può essere somministrato da solo o in combinazione con altre vaccinazioni: anti-Covid, anti-pneumococcica, anti Herpes Zoster. È importante vaccinarsi per sé stessi, ma anche per gli altri».

Federico Bontardelli

I PEDIATRI DI LIBERA SCELTA

E la vaccinazione in età pediatrica è indicata anche per tutti i bambini e i ragazzi, ma è particolarmente raccomandata tra i 6 mesi e i 6 anni: «Perché è la fascia d’età più colpita e nella quale è possibile l’insorgenza di complicanze – dichiara Livio Pedroni, pediatra di Libera Scelta —. Sotto i sei mesi il vaccino risulta invece poco immunizzante e la protezione che darebbe sarebbe irrilevante. È raccomandata ovviamente a tutti i bambini con patologie croniche (come asma, immunodeficienza, diabete mellito, cardiopatie). La via di somministrazione è intramuscolare, ma è disponibile anche la formulazione spray nasale per la fascia dai sei mesi ai due anni. Gli effetti collaterali sono possibili, ma sono di lieve entità (febbre, cefalee, dolori muscolari nelle successive 48 ore) e di rapida soluzione con l’utilizzo di antidolorifici.

Livio Pedroni

Anche le controindicazioni sono minime, e riguardano reazioni anafilattiche avvenute in seguito ad una precedente vaccinazione verso il vaccino stesso o per verso suoi componenti. Se al momento della somministrazione sono presenti blande patologie respiratorie, come un comune raffreddore, si può procedere con la vaccinazione senza alcun rischio. Vaccinare i bambini è importante per loro, ma anche per tutte le persone fragili di altre fasce d’età». L’appello finale: «Si aderisca senza timore contemporaneamente alla vaccinazione antinfluenzale ed anti Covid-19 per potenziare la risposta immunitaria e per evitare che l’infezione, o da Covid-19 o da virus influenzale, progredisca verso una malattia più severa» è l’invito del direttore sanitario di Ats, Silvana Cirincione.

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