L'ANALISI
25 Ottobre 2022 - 20:14
La tana di un tasso e i volontari durante il monitoraggio degli argini a Castelvetro
CASTELVETRO - Volontari del locale Gruppo Protezione civile e cacciatori dell’Atc 4 alla ricerca delle tane lungo gli argini, che possono rappresentare un concreto pericolo in caso di piena del fiume Po. Nei giorni scorsi è infatti stato avviato il consueto monitoraggio autunnale, richiesto da Aipo e Regione Emilia-Romagna. Come ormai da tradizione sono state incaricate le tute gialle guidate da Claudio Mariotti, ma la Provincia di Piacenza ha suggerito anche l’intervento dell’Atc che ben conosce i luoghi in cui gli animali potrebbero avere scavato pericolosi tunnel.
Sono stati individuati alcuni profondi buchi, specialmente in località Maginot e in località Isolone nei pressi di San Giuliano: i tecnici dell’Agenzia che si occupa della salvaguardia dei territori bagnati dal fiume interverranno a breve per riempimento e ripristino delle condizioni di sicurezza, visto che si tratta di due zone molto importanti a livello di protezione dal rischio piene. «Quelle segnalate sono prevalentemente tane di tassi – spiega Mariotti –: circa 50 centimetri di profondità e diametro di 30. Effettuando questo monitoraggio due volte all’anno, una in primavera e una in autunno, riusciamo a controllare in modo capillare il territorio prevenendo situazioni di pericolo. Ci sta aiutando anche il fatto che sono stati compiuti gli sfalci lungo tutti gli argini, proprio allo scopo di scoprire eventuali buche che possono far cedere il terreno».
Insieme a Mariotti e ai volontari castelvetresi c’era anche la cremonese Alessia Manfredini, che da anni collabora con il gruppo della Bassa Piacentina. Il prossimo impegno del gruppo locale sarà ora un maxi corso di cartografia, con prove di orientamento e ricerca dispersi: prevede l’utilizzo delle unità cinofile e sarà organizzato sul territorio entro la fine dell’anno. Rischia invece di essere ulteriormente rimandata la prova di guida nautica, negli ultimi mesi sempre sospesa a causa della siccità: «C’è ancora poca acqua e il pericolo è quello di danneggiare il motore delle imbarcazioni toccando i fondali», spiega Mariotti. Infine, sempre entro la fine del 2022, dovrà essere programmata la prova di evacuazione della casa di riposo Emilio Biazzi, altra esercitazione che viene ripetuta a cadenza annuale.
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