L'ANALISI
23 Ottobre 2022 - 08:52
CREMA - L’insofferenza del capo del distretto veterinario di Crema, Leonardo Provana e del figlio Luca nei confronti dei carabinieri del Nas fa rimpiangere i vecchi investigatori: «Non ci sono più quelli di una volta». Il fastidio del proprietario del macello di Palazzo Pignano causato dalle giovani veterinarie ficcanaso, «troppo invadenti», da far rimpiangere i veterinari «della vecchia guardia». A svelare fastidi, rimpianti e rapporti di amicizia tra chi doveva vigilare, il capo Provana, e il controllato, gli imprenditori «amici» sono le intercettazioni telefoniche riversate nell’ordinanza. Come, ad esempio, la telefonata in cui Provana senior dice al figlio: «Bisogna fargli causa, cioè non è possibile una cosa del genere, cioè ma sono matti.... purtroppo non ci sono più i Nas di una volta... quando riuscivamo a parlarci, si riuscivano a gestire ’ste cose... adesso non si riesce più, questi qua non capiscono niente, sono solo malati di mente ... sono andati. Quando riuscivamo a parlarci quando riuscivamo a parlarci...» .
Durante le indagini, il titolare del macello di Palazzo Pignano è preoccupato di altri controlli imminenti da parte dei giovani veterinari dell’Ats. E delle conseguenti sanzioni. In una telefonata captata dagli investigatori, «si lamenta senza riserve con Provana dell’atteggiamento ritenuto troppo invadente dei veterinari di Ats più giovani che si differenziano dalla vecchia guardia», annota il gip Mombelli. L’imprenditore esorta il capo del Distretto veterinari Provana a metterci mano, «quanto meno a limitare l’invio delle nuove leve presso il suo stabilimento durante la consueta e prevista vigilanza».
Nell’ordinanza si racconta di quando tre giovani veterinarie di Ats Val Padana si presentano nello stabilimento mentre arrivano e vengono scaricati animali. Sembra che le veterinarie abbiano rilevato anomalie. La figlia si lamenta con il padre. Lui le dice: «Ahh, fai una cosa, chiama Luca, digli a suo papà che non è che noi possiamo sopportarle più quelle donne ... cioè adesso no diglielo a Luca se mandan lì tutte queste qua, ragazzi, diventa impossibile lavorare...»
«Il rapporto con il Nas di Cremona - evidenzia il gip Mombelli — rappresenta palesemente un nervo scoperto per Provana Leonardo: sembra infatti che detto rapporto sia cambiato nel tempo, perché il direttore del distretto veterinario di Crema è sorpreso dal fatto di non essere stato preventivamente informato delle attività dei marescialli dei carabinieri in materia di sicurezza alimentare. Ed è evidente come tale attività possano per lui rappresentare un pericolo nella misura in cui dovessero portare alla luce le sue omissioni e compiacenze verso determinate aziende».
Provana cambierà poi atteggiamento. «In questo modo — prosegue il gip — si spiegano diverse conversazioni nelle quali Provana Leonardo appare quasi intransigente anche nei confronti di tali aziende. Tuttavia, in quei pochi casi in cui appare esservi fermezza nel chiedere il rispetto delle regole di sicurezza, essa è manifesta solo successivamente agli interventi del Nas ed in ogni caso non risulta che ad essa siano seguiti realmente provvedimenti sanzionatori o anche solo gravosi per i privati».
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