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CASALMAGGIORE

Lacrime per l’addio al «dottorone» Camaiora

Don Rubagotti: «Quando è circolata la triste notizia, si è recuperato subito il senso di comunità, di fronte alla statura, alla professionalità e all’umanità di Alfredo»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

28 Settembre 2022 - 19:06

Lacrime per l’addio al «dottorone» Camaiora

I funerali del dottor Alfredo Camaiora

CASALMAGGIORE - La comunità di Casalmaggiore ha salutato in modo affettuoso, oggi pomeriggio, il suo «dottorone», Alfredo Camaiora, con un’ampia partecipazione ai funerali celebrati in Duomo.

Tanti colleghi, cittadini, il sindaco Filippo Bongiovanni, il comandante della stazione dei carabinieri Giulio Bertinelli. Tutti a manifestare la vicinanza alla moglie Ivana, alla figlia Giulia e al figlio Bruno, e alle sorelle Anna e Roberta.

Don Claudio Rubagotti, affiancato da don Angelo Bravi, ha sottolineato che «quando è circolata la triste notizia, si è recuperato subito il senso di comunità, di fronte alla statura, alla professionalità e all’umanità di Alfredo. Quante volte ha saputo essere attento agli altri».

TRE TESTIMONIANZE

Al termine tre testimonianze hanno tratteggiato in modo chiaro il valore del medico scomparso. La figlia Giulia: «Alla tua Emma cercherò di insegnare i valori che ci hai trasmesso, a essere forti, a non arrendersi, a coltivare i propri sogni, rispettando il prossimo e facendosi rispettare. Fai buon viaggio papà e mi raccomando: non attaccare bottone subito con San Pietro, ma almeno aspetta che ti lasci passare».

La fisioterapista Manola Fontana: «Se oggi siamo una squadra è grazie a te. Ti promettiamo che porteremo avanti quanto hai costruito con coraggio e competenza».

La pediatra Antonella Cozzini, presidente della cooperativa Co.Me.Te.: «Sei stato un amico e un collega che ha segnato profondamente la nostra vita. I ricordi partono dagli anni ‘80 quando dalla Liguria arrivò un medico forestiero, alto, magro, che da subito dimostrò di avere le idee chiare sul futuro della medicina di famiglia e convinse i giovani colleghi a lavorare insieme. Eri sempre all’avanguardia, dimostrando la capacità di anticipare l’evoluzione della medicina territoriale. Così nel 2002 hai creato la cooperativa Co.Me.Te. Tanti i tuoi progetti adottati a livello nazionale come lo screening mammografico e il servizio infermieristico e fisioterapico a domicilio».

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