L'ANALISI
26 Settembre 2022 - 15:06
VERONA/CREMONA - La Guardia di Finanza di Verona ha sequestrato beni per quasi 3 milioni di euro per illecite speculazioni sulle mascherine Covid e fatture false. Il provvedimento è stato eseguito nei confronti di 5 società operanti tra il Veneto e la Lombardia e dei relativi rappresentanti legali. L’attività investigativa, condotta dalle Fiamme Gialle, ha avuto inizio dopo il sequestro, avvenuto nel 2020, in piena pandemia da Covid-19, di un ingente quantitativo di mascherine di protezione, commercializzate illecitamente da una società attiva nel veronese. I finanzieri hanno denunciato un responsabile per manovre speculative su merci dopo aver appurato che questi dispositivi di protezione individuale venivano commercializzati applicando una percentuale di ricarico oscillante tra il 200 e il 400% del costo di acquisto approfittando dell’alta domanda a causa dell’aggravarsi dell’emergenza pandemica.
Le successive indagini hanno permesso di delineare i contorni di un complesso sistema di evasione fiscale da parte di alcuni imprenditori veneti e lombardi, operanti nel settore del commercio dei metalli ferrosi, che utilizzavano fatture per operazioni inesistenti per giustificare costi fittizi per un importo complessivo di circa7 milioni di euro. Il meccanismo di frode smascherato vedeva una società "cartiera», con sede legale in Ungheria e luogo di esercizio a Cremona, completamente sconosciuta al Fisco, priva di struttura aziendale e di potenzialità economiche, con il ruolo di emittente di fatture false recanti importi di decine e, talvolta, centinaia di migliaia di euro (per un totale di oltre 6 mln) per simulare fittizie vendite di materiali ferrosi, annotate in contabilità e, in apparenza, regolarmente pagate dalle quattro società clienti, una delle quali con sede nel veronese.
In realtà, tracciando e analizzando le numerose movimentazioni è stato appurato che i conti della società 'cartiera' venivano contestualmente svuotati e il denaro trasferito a società terze - gestite da soggetti molti dei quali di etnia cinese, per lo più con sede all’estero - a fronte di approvvigionamenti, a prezzi irrisori, di dispositivi di protezione individuale, commercializzati poi, senza alcuna remora, specie dalla società veronese a prezzi altissimi, a discapito dei cittadini. I presunti responsabili sono stati denunciati anche per autoriciclaggio. Pertanto è stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo a depositi e conti correnti bancari, partecipazioni societarie e anche alcuni immobili e auto. (ANSA)
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