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CORONAVIRUS: IL QUADRO

Covid, in provincia ancora 134 casi e nessun morto

Lombardia regione con più casi in Italia. Il virologo Pregliasco: «Presumibile una costante risalita nelle prossime settimane, legata a una ‘normalità’ dell’epidemia»

La Provincia Redazione

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24 Settembre 2022 - 17:46

Covid, in provincia ancora 134 casi e nessun morto

La risalita dei contagi sarà favorita dalla riapertura delle scuole

CREMONA - Con 25.644 tamponi effettuati è di 4.081 il numero di nuovi positivi al Covid registrati oggi in Lombardia, con un tasso di positività che sale al 15,9% (ieri era al 15%). In provincia di Cremona, dove non si è registrato alcun decesso, i nuovi contagi sono stati 134.


Per tornare ai dati regionali, il numero dei ricoverati risulta stabile nelle terapie intensive (8 pazienti, come venerdì) ed è in calo nel resto dei reparti (455 pazienti, 30 in meno rispetto a venerdì). Con i 14 i decessi registrati oggi in tutta la Lombardia, il totale delle vittime da inizio pandemia raggiunge le 42.489 unità. Per quanto riguarda le province, a Milano sono stati segnalati 1.045 contagi, a Bergamo 432, a Brescia 599, a Como 311, a Lecco 156, a Lodi 92, a Mantova 229, a Monza e Brianza 276, a Pavia 194, a Sondrio 140 e a Varese 381.

Oggi la regione con il maggior numero di nuovi casi di Covid è stata la Lombardia, seguita da Veneto (+3.319), Piemonte (+2.062), Lazio (+1.966) ed Emilia Romagna (+1.561). «Speriamo si tratti di un’onda, come è facile che sia, e non di un’ondata, comunque meno probabile in questa fase».

È quanto ha sostenuto nelle scorse ore il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco: «Purtroppo stiamo andando nella direzione che era attesa, con una presumibile costante risalita nelle prossime settimane, legata a una ‘normalità’ dell’epidemia, che per altro abbiamo favorito con la riapertura delle attività, scuola compresa. Costatiamo il ritorno dei contagi, con molte reinfezioni e casi tra i vaccinati, condizioni che fortunatamente evitano i rischi di malattia grave ma che non risparmiano sintomi come febbre e stanchezza, anche nei giovani. Credo che l'aumento registrato questa settimana dei casi sia solo l'inizio di quello che sarà, con l'abbassarsi delle temperature e con l’aumento degli sbalzi temici».

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