L'ANALISI
19 Settembre 2022 - 05:30
CREMONA - Sono quasi 500 i casi di contagio da West Nile virus accertati dall’inizio dell’estate in Italia, per la precisione 475 in base all’ultimo aggiornamento dell’Istituto superiore della sanità. Pur non trattandosi di allarme, perché in oltre l’80% dei casi l’infezione si sviluppa in maniera asintomatica, il monitoraggio prosegue anche nella provincia di Cremona, che resta fra i centri lombardi in cui si registra la maggiore incidenza: fra le 234 persone che hanno sviluppato una forma più severa della malattia con sintomi neuroinvasivi, infatti, 23 si trovano in Lombardia e quattro a Cremona.
In tre casi si è trattato di persone sopra i 75 anni, in un caso l’età era invece compresa fra i 64 e i 75. Sono da aggiungere altri 11 casi lombardi sintomatici con febbre e altri disturbi, come ad esempio febbre o dolori muscolari. Tra i contagi accertati si sono verificati sino ad ora anche 26 decessi: cinque in Piemonte, 14 in Veneto, uno in Friuli-Venezia Giulia, due in Emilia-Romagna e quattro in Lombardia, dove a perdere la vita, a fine agosto, è stato anche un 76enne a Marzalengo di Castelverde.
Ecco perché anche nella nostra provincia, nonostante l’arrivo del freddo, i Comuni stanno continuando a programmare disinfestazioni e a distribuire pastiglie larvicide. Proprio a Castelverde, per contrastare la proliferazione delle zanzare che sono vettori del virus del Nilo, anche sabato mattina un centinaio di nuclei famigliari si sono recati in municipio e hanno ritirato il kit messo a disposizione dall’amministrazione.
Proseguono inoltre gli accertamenti disposti sulle sacche di sangue prelevate dall’Avis, che dall’inizio dell’emergenza hanno permesso di identificare in tutta Italia 72 contagiati asintomatici, fra cui 4 in provincia di Cremona. Il Cesme, Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche degli animali, porta avanti la sorveglianza sugli equini: nel Cremonese resta per il momento segnalato un solo focolaio che ha potenzialmente interessato 38 cavalli, ma con un unico caso clinico registrato.
Infine, la presenza del West Nile virus è stata confermata in 104 uccelli appartenenti a specie bersaglio in Sardegna, Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Veneto. Ma il ceppo virale non è stato accertato nella provincia di Cremona, anche se tre campionamenti risultati positivi sono invece stati riscontrati nella vicina Piacenza e hanno interessato altrettante gazze.
Proprio la zona del Piacentino, in particolare lungo il Po, risulta fra quelle con il maggior numero di pool di zanzare positive: 12 quelli che sono stati analizzati tramite le gabbie trappola e hanno permesso di riscontrare presenza e quindi circolazione del virus.
L’Iss porta avanti anche la sorveglianza sul virus Usutu, infezione aviaria di origine africana a sua volta trasmessa dalle zanzare: è stato identificato in 107 pool di insetti e 51 uccelli in Abruzzo, Emilia, Lombardia, Marche, Friuli, Umbria, Toscana, Lazio e Veneto. Raramente si registra trasmissione nell’uomo, ma durante quest’estate sono stati segnalati tre casi per lo più asintomatici.
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